[17/11/2008] Parchi

La Lipu a Zaia e all´Ue: spariscono i prati, molte specie a rischio in Italia e in Europa

LIVORNO. La Lega italiana protezione uccelli (Lipu-BirdLife Italia) ha inviato una lettera al ministro delle politiche agricole Luca Zaia per chiedere «l´avvio di un piano di monitoraggio e l´attivazione o rafforzamento di strumenti per impedire la riduzione e la scomparsa dei prati stabili, una tipologia di habitat tra i più importanti d´Italia e d´Europa e protetti dalla direttiva comunitaria "Habitat" in quanto preziosi nella tutela della biodiversità e utilissimi, in quanto serbatoi di carbonio, nella lotta al cambiamento climatico».

Giuliano Tallone, presidente Lipu-BirdLife Italia, spiega: «Chiediamo al ministro delle Politiche agricole di avviare un serio piano di monitoraggio delle superfici a prato stabile, di rafforzare le regole della condizionalità esistenti, strumento imposto dall´Unione europea per garantire un´agricoltura sostenibile, e proporre nuovi strumenti per porre rimedio alla scomparsa di tali ambienti».

Infatti i prati stabili, come le steppe e i prati da sfalcio, sono un vero e proprio forziere della biodiversità e strumenti di lotta ai cambiamenti climatici, ma urbanizzazione, agricoltura industriale ed abbandono delle campagne intensiva li minacciano, soprattutto nelle zone montane più svantaggiate. La lettera è stata inviata anche al commissario Ue all´agricoltura Marianne Fischer Boel e a quello all´Ambiente Stavros Dimas, e denuncia che, in soli sei mesi dall´estate all´inverno 2007, in Italia la riduzione media dei prati stabili in alcune zone campione della Pianura Padana è stata di oltre il 5%, «un trend preoccupante che potrebbe portare l´habitat alla scomparsa in un breve periodo di tempo».

La Liipu spiega che «I prati stabili in Italia sono di due tipi: i prati polifiti (ossia composti da diverse essenze vegetali spontanee) da sfalcio, presenti al Nord e Centro Italia e che forniscono foraggio, e i pascoli, diffusi in tutte le aree montane. Una categoria particolare di pascoli sono le steppe, tipiche del Sud Italia (con alcune eccezioni in Friuli Venezia Giulia) che si sono formate in seguito a secoli di pascolo estensivo. L´aratura dei prati è un danno irreversibile per la biodiversità e inoltre libera enormi quantità di anidride carbonica nell´atmosfera, mentre le steppe, soprattutto in Puglia, già sottoposte dalla fine degli anni Ottanta alla nefasta pratica dello "spietramento", sopravvivono in piccole porzioni di territorio e dunque richiedono una tutela particolare».

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