[17/11/2008] Energia

Il nucleare russo per il sogno dell´alleanza anti-imperialista di Chavez

LIVORNO. La corporation russa Tvel, specializzata nella produzione di combustibile per i reattori nucleari, si è accordata oggi per un ricco contratto di euro con la società slovacca Slovenske Elektrarne. La Russia non abbandona quindi il nucleare ex sovietico slovacco al quale è interessata anche la nostra Enel. Secondo Sergei Kirienko, l´amministratore delegato del monopolista pubblico nucleare russo, Rosatom «Il contratto che riguarda tutti gli impianti esistenti in Slovacchia è in corso di firma, saranno anche coinvolti gli impianti in costruzione. Si tratta di una cifra concreta, 500 milioni di euro fino al 2015».

Ma se la partecipazione russa al mantenimento del nucleare ex sovietico ed europeo è una cosa ben accettata (anzi sollecitata) le preoccupazioni vengono tutte da un fronte molto pericoloso aperto da Mosca sotto il naso dell´amico-nemico americano, una cosa che non dovrebbe piacere nemmeno ad Obama.

La Russia si prepara a "partecipare" (leggi a realizzare ‘chiavi in mano’) alla costruzione di un reattore nucleare nel nord-est del Venezuela, nello Stato di Zula. Ad annunciarlo è stato direttamente il presidente venezuelano Hugo Chavez: «Un reattore nucleare destinato a sfruttare l´energia atomica a fini civili sarà prossimamente costruito nella Zulia. Porterà il nome di Humberto Fernández Morán, ricercatore venezuelano del secolo scorso»

Chavez aveva già annunciato che il Venezuela era interessato a sviluppare il nucleare con il sostegno dei russi ed aveva sottolineato che la cosa era una specie di diritto e di orgoglio nazionale: «Il Brasile possiede diversi reattori nucleari, l´Argentina anche. Noi avremo ugualmente il nostro reattore». A settembre Vladimir Putin aveva promesso al nucleare un occhio di riguardo per la cooperazione nucleare, facendo imbufalire gli Usa che vedono materializzarsi un fantasma nucleare di tipo "iraniano", ma tinto di populismo rosso, proprio nel cortile tropicale di casa sempre più ingarbugliato ed infedele.

Chavez non fa niente per tranquillizzare gli americani e il 26 novembre, proprio nel giorno in cui il presidente russo arriverà in pompa magna a Caracas carico di armamenti e con l´accordo nucleare in tasca, ha convocato una riunione di «otto presidenti anti-imperialisti».

Il summit è stato annunciato ieri a Cochabamba dal presidente della Bolivia Evo Morales che, intervistato dalla radio venezuelana Radio Union, ha spiegato che «Hugo Chavez ed 8 altri presidenti anti-imperialisti si riuniranno a Caracas il 26 novembre per analizzare la crisi finanziaria mondiale e passare in rivista i meccanismi di interazione dei nostri Paesi così come i problemi sociali ed ecologici».

Probabilmente si tratta di un incontro dei Paesi più "rivoluzionari" tra quelli dei Paesi dell´Alternativa bolivariana per l´America (Alba) e dell´alleanza energetica Petrocaribe che su invito di Chavez si riuniranno a fine novembre a Caracas per fare da contrappeso al summit del G20 di Washington. All´incontro sono invitati i leader di Cuba, Nicaragua, Honduras e Dominica, ma anche i presidenti dei Paesi dell´America centrale dei Caraibi del Petrocaribe, ai quali il Venezuela fornisce petrolio a tariffe preferenziali.

Torna all'archivio