[14/11/2008] Comunicati

Lo strano flirt italiano tra Verdi e Barroso

LIVORNO. I Verdi non sembrano proprio avere con il centro-destra europeo i pessimi rapporti (ricambiati con gli interessi) che hanno con quello dell´Unione europea, tanto che in giro per l´Europa non sono mancati governi pencolanti a destra che si sono sostenuti anche con l´aiuto di partiti ecologisti.

Oggi la portavoce del Sole che ride italiano Grazia Francescato sembra quasi entusiasta per quanto ha detto ieri il presidente della Commissione Ue, José Manuel Barroso, durante la presentazione del pacchetto sull´efficienza e la sicurezza energetica: «Bravo Barroso che rifiuta l´alibi della crisi economica mondiale per giustificare l´affossamento del pacchetto europeo energia-clima. Le sue dichiarazioni rappresentano un chiaro segnale dell´Unione Europea che non ha intenzione di farsi influenzare dagli attacchi del governo Berlusconi e dalla parte più retriva della nostra industria. Noi Verdi italiani ed europei continueremo ad essere in prima linea affinché le misure del pacchetto europeo per l´efficienza e le rinnovabili vengano approvate entro dicembre e affinché l´Europa non perda la sua leadership nella lotta ai cambiamenti climatici».

Soddisfatta anche il presidente del gruppo dei verdi al Parlamento europeo, Monica Frassoni, che non si tira certo indietro quando c´è da incrociare le lame con i commissari europei di centro-destra su Ogm, nucleare e pesca, ma che stavolta sottolinea che «Le dichiarazioni di Barroso, esponente della destra europea come Sarkozy, dimostrano chiaramente che l´offensiva della Confindustria, dell´Eni, e del governo di Silvio Berlusconi rappresentano un enorme rischio per l´Italia. Non esistono buone ragioni per fermare la tutela dell´ecosistema e dunque bene ha fatto il presidente della Commissione ha ricordare che neanche la crisi economica può impedirci di guardare al futuro. Con le posizioni di governo, Confindustria ed Eni, il rischio che corre l´Italia e´ di rimanere ancora più indietro non solo nell´applicazione delle misure contro i cambiamenti climatici, ma anche dal punto di vista degli investimenti virtuosi in innovazione e della capacità del nostro sistema economico di rispondere in modo adeguato alla crisi economica».

Insomma forse a Bruxelles non è nato un amore tra centro-destra e Verdi europei, ma sicuramente le posizioni italiane di retroguardia contro il pacchetto clima-energia un flirt di fine legislatura lo hanno fatto sbocciare. Una cosa che probabilmente non si sarebbero mai aspettati né la Frassoni né Barroso.

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