[13/11/2008] Energia

L´Ue conferma il pacchetto 20-20-20 per garantire il nostro futuro energetico

BRUXELLES. La Commissione europea ha presentato oggi un ampio pacchetto di strumenti per dare nuovo impulso alla sicurezza energetica dell´Europa. Il pacchetto sostiene le proposte sui cambiamenti climatici osteggiato dal governo italiano che che dovrebbero essere approvate in dicembre, destinate a realizzare l´obiettivo del 20-20-20.

«La Commissione – si legge in una nota - propone una nuova strategia per la solidarietà in campo energetico tra gli Stati membri e una nuova politica sulle reti energetiche volta a incentivare gli investimenti in reti più efficienti e che distribuiscano energia a basse emissioni di carbonio. La Commissione presenta un nuovo piano d´azione dell´Ue in materia di sicurezza e solidarietà energetica che definisce cinque ambiti in cui sono necessari ulteriori interventi per garantire un approvvigionamento sicuro e sostenibile. La Commissione esamina anche le problematiche che l´Europa dovrà affrontare tra il 2020 e il 2050. Inoltre, un pacchetto di proposte a favore dell´efficienza energetica punta a far risparmiare energia in alcuni settori chiave, ad esempio rafforzando la normativa riguardante l´efficienza energetica degli edifici e dei prodotti che consumano energia e dando maggiore importanza alla certificazione delle prestazioni energetiche oltre che alle relazioni sulle ispezioni per gli impianti di riscaldamento e condizionamento».

Il presidente della Commissione, José Manuel Barroso (Nella foto), presentando il secondo pacchetto sul riesame strategico della politica energetica, ,ha sottolineato che «Nell´ultimo anno il prezzo dell´energia è aumentato mediamente del 15% nell´Unione europea. Il 54% dell´energia utilizzata in Europa viene importato, con un costo di 700 euro per ogni cittadino dell´UE. Dobbiamo affrontare con urgenza questa situazione, con misure che migliorino l´efficienza energetica e riducano la nostra dipendenza dalle importazioni. Dobbiamo investire e diversificare. Le proposte adottate oggi ribadiscono in modo inequivocabile che la Commissione intende garantire un approvvigionamento energetico sicuro e sostenibile, che dovrebbe consentire all´Ue di raggiungere gli obiettivi cruciali del 20-20-20 che ha fissato per combattere i cambiamenti climatici».

Il commissario all´energia, Andris Piebalgs, che ha evidenziato «le opportunità che verranno a crearsi in termini di nuovi investimenti, risparmi sui costi e occupazione. L´Ue si è presentata unita come non mai nell´affrontare problemi quali i cambiamenti climatici, l´aumento del prezzo dell´energia e la sicurezza energetica. Ma dobbiamo fare ancora di più, puntare più in alto ed essere sempre più coraggiosi se in futuro vorremo evitare il rischio di interruzioni dell´approvvigionamento. Per questo serviranno investimenti: investire in energia, anche in efficienza energetica, significa dare alla nostra economia quella spinta di cui ha bisogno in tempi d´incertezza come questi».

La prima priorità, è quella di mettere in atto in tempo brevi misure che permettano di realizzare gli obiettivi di politica energetica fissati dal Consiglio europeo: «riuscire a ridurre le emissioni di gas serra del 20%, raggiungere una percentuale del 20% di energie rinnovabili rispetto al consumo complessivo di energia e ridurre la domanda di energia del 20% entro il 2020. La Commissione ha presentato questo pacchetto sui cambiamenti climatici nel gennaio 2008 e nelle prossime settimane il Consiglio e il Parlamento saranno chiamati ad adottarlo. Garantire un´energia più pulita, maggiormente diversificata e più efficiente sarà un fattore positivo per l´approvvigionamento energetico e per l´economia dell´Europa. Le nuove disposizioni serviranno infine a creare un contesto più stabile, coerente e trasparente per i nuovi investimenti in campo energetico».

La seconda priorità è quella di far fronte alla crescente precarietà dell´approvvigionamento energetico in Europa: «Anche dopo aver raggiunto gli obiettivi sulle energie rinnovabili, l´Europa probabilmente dipenderà dalle importazioni ancor più di oggi. L´Ue deve dunque perfezionare le politiche in vigore per realizzare l´obiettivo di efficienza energetica e rafforzare la propria capacità di rispondere all´unisono in caso di crisi».

Vengono confermati dunque puntigliosamente proprio i punti più invisi all´Italia e viene «pertanto presentato un pacchetto di proposte a favore dell´efficienza energetica che punta a risparmiare energia in alcuni settori, ad esempio rafforzando la normativa riguardante l´efficienza energetica degli edifici e dei prodotti che consumano energia e dando maggiore importanza alla certificazione delle prestazioni energetiche oltre che alle relazioni sulle ispezioni per gli impianti di riscaldamento e condizionamento. Per migliorare l´efficienza nell´approvvigionamento energetico la Commissione ha adottato linee guida che permettono la diffusione di impianti di cogenerazione ad alto rendimento energetico per la produzione di elettricità. Nel 2009 la Commissione intende procedere ad un´approfondita valutazione del piano d´azione europeo per l´efficienza energetica del 2006».

Altro elemento fondamentale del pacchetto di proposte è quello degli investimenti: «è necessario investire miliardi di euro per sostituire infrastrutture obsolete e per passare ad un´energia a basse emissioni di carbonio e basata su fonti rinnovabili. Un Libro verde sulle reti energetiche definisce sei iniziative strategiche ritenute determinanti per la sicurezza energetica dell´Ue: un piano d´interconnessione del Baltico, un anello mediterraneo dell´energia, adeguate interconnessioni sull´asse nord-sud per la trasmissione di gas ed elettricità nell´Europa centrale e sudorientale, una rete offshore nel Mare del Nord, un corridoio meridionale per il trasporto del gas e forniture efficaci di gas naturale liquefatto per l´Europa».

A stretto giro di posta arriva il commento di Ermete Realacci, Ministro dell’Ambiente del Governo Ombra del Pd: «Ha ragione Barroso. La crisi non deve essere una scusa per frenare sul pacchetto clima dell’Unione Europea. E’ proprio su questo motore, invece, che si deve basare il rilancio dell’economia e l’industria»,.

«Un nuovo impulso - prosegue Realacci - può arrivare anche dall’elezione del nuovo presidente degli Stati Uniti che dall’impegno per ridurre dell’80% le emissioni di gas serra entro il 2050, all’investimento di ben 150 miliardi di dollari nelle rinnovabili e nel risparmio energetico per creare 5 milioni di nuovi posti di lavoro, ha indicato un drastico cambio di rotta rispetto all’amministrazione Bush e si profila come un prezioso alleato per l’Europa che non sarà più sola nel condurre questa sfida epocale».

«Purtroppo suona sempre più come una stonatura - conclude Realacci - la posizione del Governo Berlusconi che si ostina a non capire che è su questo tavolo che si gioca la partita del futuro».

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