[12/11/2008] Urbanistica

Ecoalberghi crescono, in Toscana e in Italia

FIRENZE. Per il turismo è tempo di bilanci e idee per il 2009. Legambiente Turismo, che gestisce l´etichetta ecologica che porta il suo nome, ne traccia uno positivo: dell´iniziativa che da oltre 10 anni vede uno sforzo comune di ambientalisti, imprenditori, amministrazioni comunali e provinciali, parchi, Comunità montane, Camere di Commercio.

Le strutture ricettive e turistiche partecipanti sono 347 (con oltre 55 mila posti letto). Si tratta di 181 hotel, 23 camping, 11 ristoranti, 64 agriturismi, 46 b.&b., 5 ostelli, 5 residence, 5 villaggi turistici, 6 stabilimenti balneari e un porto turistico che aderiscono all´etichetta ecologica più diffusa in Italia (al secondo posto in Europa dopo quella britannica per numero di strutture e la prima se si contano i posti letto). Intanto si stanno già raccogliendo le adesioni per il 2009 (già oltre 100) e arrivano nuovi accordi. Uno di questi vede impegnati sul piano nazionale Legambiente Turismo e Promocamp, una associazione di imprenditori del turismo itinerante, un altro è stato firmato qualche giorno fa a Modica (Sicilia) con il Consorzio "Passo Sud Est" con 17 esercizi aderenti.

In Toscana: Legambiente turismo associa 52 strutture (27 hotel, 4 camping, 20 Agriturismi & rifugi, 1 casa vacanza). Molto forte la presenza all´Isola d´Elba e nel parco della Maremma. Nella primavera del 2008 hanno aderito anche due alberghi extralusso situati in pieno centro a Firenze e a Pietrasanta. I posti letto disponibili sono 4.717.

«Si rafforza così ulteriormente – dice il presidente di Legambiente Turismo Luigi Rambelli - una iniziativa che fa della sostenibilità ambientale delle destinazioni e delle strutture dell´ospitalità uno degli elementi fondamentali della competitività del turismo italiano di questi tempi. Le mprese si impegnano con azioni virtuose semplici ed efficaci per risparmiare le risorse naturali (acqua, energia, carburanti e combustibili), puntano sulla qualità del cibo, del soggiorno, del trasporto locale e sulla produzione di energia da fonti rinnovabili (solare, eolico, geotermia, minibiomasse). La validità della scelta è data anche dall´andamento della stagione turistica 2008 che dimostra una profonda differenza di risultati fra le strutture di qualità attente all´innovazione e alla qualità dell´accoglienza e chi pensa che basti "tirare a campare".
Sono troppi gli amministratori e gli imprenditori che pensano di far fronte ai problemi confidando solo sul basso prezzo senza curarsi della qualità dell´offerta. C´è chi sceglie la scorciatoia del permissivismo e gli "happy hour"; la resa alla speculazione edilizia consumatrice di suolo aggiunta alla consueta richiesta di incentivi per i voli aerei e per nuove autostrade. La realtà conferma che non è questa la carta giusta per competere con le nuove destinazioni che si affacciano sulla scena. L´unica risposta possibile è la qualificazione dell´offerta e della capacità di fare ospitalità, con la valorizzazione delle risorse paesaggistiche, artistiche, gastronomiche, culturali e con il livello dei servizi».

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