[12/11/2008] Energia

Per Gazprom fra poco scarseggerà il petrolio e la Russia fa la superalleanza del gas con Iran e Qatar

LIVORNO. Oggi il presidente di Gazprom Alexei Miller predice dalle colonne dell´agenzia Ria Novosti una penuria di petrolio sul mercato internazionale entro poco tempo, a causa della crisi finanziaria mondiale.
«Penso che questa crisi significhi che risentiremo della penuria molto più presto di quel che si creda. Sarà il risultato di un sotto-investimento che è già cominciato nella produzione».

Il boss pubblico dell´energia russa conferma quanto dicono gli esperti, anche se i pareri non sono univoci e il rapporto Iea, presentato proprio oggi, indica che il picco dovrebbe verificarsi comunque non prima del 2030, vedi altro articolo.

Ai giornalisti che gli chiedevano se Gazprom nel 2009 ridurrà la sua produzione a causa della crisi economica, Miller ha risposto che «Il lavoro di Gazprom è dettato dal mercato. Noi produciamo tanto gas quanto ne occorre. Le capacità produttive di Gazprom sono molto maggiori della sua produzione. Se ne occorrerà di più, noi ne produrremo ancora, se ne occorrerà meno, ne produrremo meno».

Intanto Gazprom stipula un´alleanza con la Qatar liquefied gas company e la National Iran oil company per una joint venture di produzione e liquefazione di gas in Qatar. Ognuno dei partecipanti avrà il 30% delle quote, il restante 10% andrà alla società di vendita, che secondo il giornale economico russo Kommersant potrebbero essere o la cinese Cnpc o la coreana Kogas (o magari tutte e due). Gazprom conferma che «Il quarto partecipante verrà selezionato in funzione dello sbocco di mercato che rappresenta».

Secondo Kommersant, «Nel 2007, il Qatar ha venduto 38,5 miliardi di m3 di gas, dei quali 10,9 miliardi al Giappone, 10,8 miliardi alla Corea del sud, 8,3 miliardi all´India, 4,5 miliardi alla Spagna e 2,8 miliardi al Belgio». Il Qatar ha da poco firmato un contratto di fornitura di 7 milioni di tonnellate di gas liquefatto alla Cina e il gas della joint venture tripartita potrebbe andare proprio al colosso asiatico.

Oggi nella capitale del Qatar Doha si tiene la prima riunione del comitato tecnico superiore di quella che è stata battezzata "la troika del gas" che comprende Russia, Iran e Qatar e che punta a diventare uno dei principali attori del mercato energetico, in barba alle sanzioni Onu contro l´Iran (votate anche dalla Russia) che così si trova ad avere una sponda economica nella penisola arabica. Insieme, i tre Paesi hanno il 56% delle riserve mondiali di gas naturale: 26% Russia, 16% Iran e 14% Qatar.

I temi della riunione sono ufficialmente riservati, ma fonti del governo di Mosca hanno fatto sapere alla stampa amica che «E´ previsto di creare delle infrastrutture sul giacimento di South Pars, le cui riserve si avvicinano a 14.000 miliardi di metri cubi (il più grande giacimento del mondo), una condotta sotto il Golfo Persico verso il Qatar e di costruire un impianto di liquefazione nella provincia di Ras Laffan».

Secondo Valeri Nesterov, della società di investimenti russa Troika Dialog, il progetto potrebbe essere stimato per un valore di minimo 4 miliardi di dollari.

Gazprom aveva già provato a partecipare allo sfruttamento di South Pars, ma l´Iran si era fin qui dimostrato ostile al monopolio russo delle entrate sulle esportazioni del gas ed il Qatar non aveva mai concesso ad imprese straniere di partecipare al controllo dei sui impianti di liquefazione del gas.

L´accordo con l´Iran aprirà probabilmente un rischioso contenzioso politico nell´area del Golfo Persico (o arabico che dir si voglia): nel 2007, il Congresso Usa ha vietato ai partecipanti a fondi pubblici negli Usa di investire in azioni di imprese non americane che partecipano a finanziamenti oltre i 20 milioni di dollari in Iran e Gazprom non ha ancora spiegato come intende aggirare questo divieto, ma ricorda che l´Iran Esporta già circa 8 miliardi dio m3 di gas verso la Turchia. E se Washington fa finta di nulla Ad Ankara sarà costretta probabilmente ad ingoiarsi l´ennesimo rospo del doppio gioco di Mosca in Iran.

Il boccone per i russi è troppo appetitoso: il giacimento di South Pars è proprio davanti al Qatar, vicinissimo (100, massimo 150 chilometri) al Quatar, basta superare lo stretto braccio di mare, ma una parte del giacimento si trova in acque qatariane dove è chiamato Nord Dome.

Il direttore di "East european gas analysis", Mikhaïl Kortchemkine, spiega senza problemi a Kommersant che si tratta di «un estero vicino e di un luogo comodo per permettere al gas iraniano di cambiare nazionalità, in vista di evitare delle sanzioni americane».

Ma l´Iran sembra aver trovato anche un´altra insperata strada per esportare e "sbiancare" il suo gas facendolo passare proprio sotto il naso, o meglio sotto i piedi dell´esercito Usa. Secondo la Press Tv, «l´Iran potrebbe iniziare delle esportazioni gasiere verso il Kuwait», una missione di Teheran starebbe trattando per realizzare un gasdotto per collegare l´Iran al piccolo emirato che venne liberato dell´invasione Irakena con la prima guerra Usa del Golfo.

Il ministro iraniano del petrolio Gholam-Hossein Nozari ha detto che «abbiamo già discusso di questo affare ai margini della recente riunione dell´Opec a Doha». Secondo fonti mediorientali la realizzazione del gasdotto dovrebbe iniziare nel 2011.

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