[11/11/2008] Energia

Attac: no alla miniera di uranio nel sito Unesco della Quebrada de Humahuaca

LIVORNO. La Quebrada de Humahuaca è una valle andina nell´Argentina settentrionale, vicina all´altipiano della Puna, nella provincia di Jujuy. Un luogo di grande bellezza e che ospita popolazioni indie, tanto da essere compresa nel Patrimonio mondiale naturale e culturale dell´Unesco dal 2002.

Nel giugno scorso gli abitanti del villaggio di Tilcara hanno saputo che l´impresa Uranio del Sur, filiale della multinazionale canadese Uranium, aveva depositato due domande di prospezioni minerarie su 14mila ettari della vallata, chiedendo di aprire miniere di uranio che distruggerebbero l´agricoltura di montagna basata su una cultura tradizionale millenaria ancora vigorosa.

«Possiamo dunque temere un vero e proprio etnocidio» dice l´associazione internazionale Attac, che invita a scrivere alla presidente dell´Argentina Cristina Kirchner per fermare il progetto di miniera di uranio a cielo aperto a Tilcara.

Nel testo della lettera dell´organizzazione Vecinos autoconvocados contra la miniera si legge: «Il carattere irrimediabilmente distruttivo della tecnologia di sfruttamento a cielo aperto che utilizza enormi quantità di energia, di acqua e di prodotti altamente tossici, è abbondantemente documentato per quanto riguarda l´ambiente naturale, sociale e culturale, la salute, la vita stessa e il mantenimento nell´area della popolazione. Da oltre 20 anni numerose denunce penali per inquinamento sono state presentate davanti alla giustizia contro le miniere in corso di sfruttamento e altre abbandonate, senza che sia stata realizzata alcun tipo di riparazione dei passivi ambientali. Delle miniere abbandonate da molto tempo continuano ad inquinare I corsi d´acqua e la falde freatiche, ad avvelenare massicciamente le popolazioni, come nel caso delle località di Abra Pampa e di Pan de Azúcar. E anche notorio il carattere spoliatorio di questo tipo di estrazione messo in atto da imprese internazionali che beneficiano di scandalose esenzioni fiscali, di privilegi energetici e dell´utilizzo massiccio di risorse e di riserve idriche.

Che accadrà della Quebrada de Humahuaca con una o più miniere di uranio? Che ne sarà dei suoi contadini indigeni, della sua agricoltura irrigata con acqua altamente inquinata con arsenico, acido solforico e cianuro, con un´atmosfera impregnata inevitabilmente di elementi radioattivi portati a centinaia di chilometri, del suo "Patrimonio Naturale e Culturale", del suoi sviluppo turistico promosso per anni dagli ultimi governi provinciali? Che ne sarà della Puna di Jujuy e dei suoi 50.000 abitanti e oltre, quando aumenterà ancora in proporzione inedite l´inquinamento e il calo del livello delle falde freatiche, rendendo impossibile l´attività agro-pastorale tradizionale?

Per cosa e per chi hanno lottato i grandi eroi dell´indipendenza argentina tanto celebrati in tutta la tradizione patriottica, se gli argentini del XXI secolo aprono le loro porte ad un neocolonialismo peggiore della Colonia che è stata liberata dai loro antenati? Quale indipendenza economica, energetica, culturale, possiamo invocare dal momento che le imprese straniere esportano le risorse regionali e lasciano dietro di loro qualche briciola dei loro giganteschi profitti e le riserve minerarie ed idrogeologiche saccheggiate? Quale umiliazione per l´Argentina, che l´elemosine, distribuite agli ospedali, alle scuole ed alle università dalle imprese minerarie possono far dimenticare i loro privilegi esorbitanti accordati durante il fatidico decennio degli anni ´90 e con una legge nazionale mineraria che resta ancora, ed in maniera penalizzante, senza alcuna modifica, per acquistare il silenzio sulle loro malefatte.

Io vi chiedo, Signora Presidente, di esigere il più grande rispetto della Legge Generale dell´Ambiente numero 25 675 e della Convenzione Numéro 169 dell´Ufficio internazionale del lavoro (Oit) relativa alle Comunità Aborigene. Formulo il desiderio che il potere giudiziario promuova la sanzione rigorosa dei delitti ambientali e che il potere legislativo apra la Legge ai nuovi paradigmi tecnologici ed etici.

Vi chiedo per favore che l´Argentina, questo meraviglioso Paese, non trasformi i suoi paesaggi in deserti, che non distrugga il suo patrimonio ed il suo potenziale naturale e culturale, che non ingrossi le popolazioni marginali delle sue banlieues con i suoi contadini ed i suoi indigeni forzati all´esilio durante e dopo lo sfruttamento minerario.

Mi aspetto da Voi, Signora Presidente, l´invio agli argentine ed al mondo intero, dello stesso messaggio riguardante I diritti umani ambientali, come quello che avete assunto con un coraggio eccezionale per quel che riguarda il diritti umani politici ed etici nella ripartizione delle ricchezze».

L´appello può essere firmato in francese su Collectif D´un plateau à l´autre http://dunplateaualautre.over-blog.com

dunplateaualautre@yahoo.fr
in spagnolo su: Vecinos Autoconvocados contra la Mineria Contaminante http://www.mineria.quebradaypuna.com

noalasminas@gmail.com

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