[07/11/2008] Comunicati
LIVORNO. Come si coordina l’autorizzazione ambientale con la valutazione d’impatto ambientale? In particolare cosa succede quando un impianto di smaltimento dei rifiuti realizzato e posto in esercizio in base ad autorizzazioni rilasciate quando non occorreva la valutazione di impatto ambientale (Via) deve rinnovare l’autorizzazione integrata ambientale (Aia)? Si apre una procedura di Via e si sospende quella del rinnovo dell’Aia? Oppure è la stessa autorità competente al rilascio dell’autorizzazione che al momento del primo rilascio dell’autorizzazione doveva valutare la compatibilità ambientale?
Secondo il Consiglio di Stato – interrogato dal ministero dell’ambiente che ha pubblicato il parere del Consiglio di Stato sul proprio sito internet - la Via non deve essere attivata in occasione del rilascio dell’Aia per gli impianti di smaltimento già autorizzati in passato quando la Via non era necessaria (“almeno fino a quando la precedente autorizzazione non sia giunta alla sua naturale scadenza”).
Perché l’Aia e la Via sono due procedure che “attengono a interessi pubblici diversi l’una alla tutela dell’ambiente e l’altra alla prevenzione dell’inquinamento”. L’una è richiesta dal singolo soggetto proponente il progetto, è una valutazione preliminare alla realizzazione dell’opera, mentre l’altra è una autorizzazione unica, rilasciata a conclusione di un unico procedimento nel quale confluiscono i vari procedimenti autorizzatori concernenti i vari profili di tutela.
Dunque si dovrà tenere di conto della Via ai fini del rilascio dell’Aia solo quando l’attività da autorizzare sia stata di fatto sottoposta a tale procedura. Perché per un determinato impianto può essere che siano richieste entrambe o che sia richiesta una sola di queste.
Quindi se è in corso anche una procedura di Via magari perché richiesta dal soggetto che propone il progetto non ancora realizzato e non ancora autorizzato alla costruzione, il procedimento di Aia va sospeso fino alla conclusione dell’altro.
Ma nel caso specifico in cui l’impianto di vecchia data non è modificato o lo è ma in modo non sostanziale avrebbe poco senso parlare di Via perché la valutazione verrebbe effettuata a impianto fatto e ciò fra l’altro, snaturerebbe la natura dello strumento. La Via infatti ha la funzione di individuare, descrivere e valutare gli effetti che un progetto produce su una serie di fattori biotici quali l’uomo, la flora e la fauna e abiotici quali il suolo, l’acqua, l’aria, il clima, il paesaggio, i beni materiali e il patrimonio culturale nonché sulle rispettive integrazioni. Valutando pure le alternative al progetto iniziale per mitigare l’impatti.