[05/11/2008] Rifiuti

La Cina accusa il Giappone di esportare soia all´arsenico

LIVORNO. La Cina è reduce da una catena di scandali sulle sofistificazioni alimentari che sono culminati con la melamina mortale nel latte in polvere per i bambini, ma che prima era stata trovata nei mangimi per l´acquacoltura e poi nelle uova. Il Giappone è invece considerato un Paese forse con strane abitudini alimentari rispetto a quelle occidentali, ma con standard tecnologici ed igienici migliori di molti Paesi sviluppati. E´ grande la sorpresa quando si scopre che gli "inquinanti" cinesi si possono prendere una rivincita sugli "asettici" giapponesi.

Ieri le autorità cinesi che controllano la qualità dei prodotti hanno annunciato di aver scoperto sostanze chimiche tossiche in due prodotti alimentari importati dal Giappone. E si tratta della seconda volta in una settimana. Esami condotti dall´Ufficio di ispezione e quarantena di Tianjin hanno rilevato che la salsa di soia di marca giapponese contiene un tasso di arsenico cinque volte superiore al limite di sicurezza.

Secondo l´Amministrazione generale di controllo della qualità, dell´ispezione e della quarantena «L´arsenico è spesso utilizzato negli insetticidi agricoli e nei veleni. L´ufficio di Tianjin ha anche scoperto un tasso elevato di rame nel caffè importato dal Giappone. Tutti i prodotti sono stati distrutti prima di penetrare nel mercato interno».

La settimana scorsa, mentre il mondo accusava per l´ennesima volta la Cina di essere il grande sofisticatore e falsario del pianeta, l´Ufficio di ispezione e quarantena del Guangdong aveva scoperto tulene (un idrocarburo aromatico usato come solvente) ed altre sostanze chimiche nella salsa di soia e nella mostarda importata dal Giappone.

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