[04/11/2008] Energia

L´Italia tratta sul pacchetto clima-energia

LIVORNO. E´ iniziata a Bruxelles la concertazione tra Consiglio, Commissione e Parlamento Ue sul pacchetto clima ed energia che affronta un primo gruppo di argomenti, tra questi le misure per le fonti rinnovabili e per la cattura e lo stoccaggio del carbonio.
Giovedì sarà la volta dalla borsa di scambio delle emissioni di CO2 (Ets) che il governo italiano considera poco più di una fesseria, e la ripartizione dei costi delle misure del pacchetto clima-energia. Sempre oggi, a Parigi si è svolta la riunione tecnica fra Presidenza Francese, Governo Italiano e Commissione Ue per valutare le richieste di modifica proposte dall´Italia al pacchetto clima energia.

La presidenza francese vuole un accordo entro il 4 dicembre, quando l´Europarlamento sarà chiamato a votare il pacchetto "20-20-20" e prima del vertice dei capi di Stato e di governo dell´Ue.
Secondo un comunicato del ministero dell´ambiente la riunione avrebbe «evidenziato la disponibilità da parte della presidenza francese ad entrare nel merito dei rilievi e degli emendamenti richiesti dal Governo Italiano. Nel corso dell´incontro sono stati affrontati sia il nodo dei costi del "pacchetto" che le specifiche proposte dell´Italia sulle proposte di direttiva. La discussione è stata utile in quanto non si è limitata ad affrontare i problemi di quadro generale, sul quale permangono divergenze specie fra governo Italiano e Commissione Ue, ma ha esplorato le concrete possibilità di modifica delle misure proposte al fine di venire incontro alle esigenze poste dall´Italia. Nei prossimi giorni la presidenza francese farà conoscere alla delegazione italiana la propria valutazione sulle istanze del nostro paese al fine di proseguire nel negoziato avviato».

Secondo fonti europee «un accordo è ancora molto lontano». I nodi del conflitto con l´Italia sono l´Ets e la ripartizione degli oneri, due temi comunque diversi dai problemi che ha il cosiddetto "Patto di Varsavia", cioè gli ex paesi comunisti alleati di comodo dell´Italia. Per l´Ue le questioni sollevate dal nostro governo «restano per ora molto controverse, oggetto di valutazioni diverse sia all´interno del Consiglio che tra Consiglio ed Europarlamento».

Insomma si tratta, ma la rotta resta quella tracciata dai Paesi leader, ad iniziare dalla Francia. Sarà per questo che l´atteggiamento del ministro Prestigiacomo pare meno bellicoso ed apodittico: «Continuiamo a lavorare con spirito costruttivo – ha detto oggi - perché le richieste italiane sono motivate e fondate e riteniamo debbano trovare il giusto riconoscimento con il recepimento delle modifiche proposte nell´ambito del negoziato in corso».

Non sembra si parli più dell´idea impossibile di far saltare con un improbabile veto il tavolo con sopra il pacchetto clima-energia europeo. E quando dai bluff e dalle minacce si passa alla trattativa sulle cose reali è sempre una buona cosa.

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