[04/11/2008] Rifiuti

Rea, nuova direttiva rifiuti a convegno

LIVORNO. La nuova direttiva europea sulla gestione dei rifiuti sarà al centro dell’incontro che si terrà il prossimo 14 novembre a Rosignano, organizzato da Rea, l’azienda di Rosignano (Li) che opera nella gestione del ciclo dei rifiuti, produzione di energia, manutenzione del verde pubblico e educazione ambientale.

Abbiamo chiesto al presidente di Rea, Fabio Ghelardini (nella foto) quali sono le aspettative che l’azienda ripone nelle nuove regole dettate dalla direttiva.
«L’appuntamento annuale di Rea sull’approfondimento dei temi del settore rifiuti, quest’anno ha scelto la nuova direttiva perché credo che se non ci saranno variazioni dell’ultima ora, dato che ancora non è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale, avrà ripercussioni importanti».

Quali in particolare?
«Intanto avrà una ricaduta diretta sulla normativa nazionale, di cui si è già annunciato la revisione, e che porterà quindi ad un 152 ter».

Se non altro perché va recepita, ma non crede che un continuo cambiamento di regole, che come annunciato riguarderà appunto anche il 152, sia poco auspicabile invece?
«Assolutamente sì. Un quadro di riferimento certo e senza possibilità di diverse interpretazioni è fondamentale per chi opera nel settore e per chi ha responsabilità. La speranza è che con la nuova direttiva si adegui la normativa a livello nazionale e regionale e ci sia poi un punto fermo su cui basare le strategie aziendali, almeno nel prossimo futuro».

Quali le novità che avranno maggiori risvolti sulle strategie di una azienda come Rea?
«Una novità che credo molto, molto rilevante è il fatto che ci sarà la possibilità di poter svolgere lo smaltimento anche attraverso l’incenerimento senza recupero energetico».

Ma dal momento che si brucia non le sembra sia conveniente recuperare anche l’energia dai rifiuti?
«Senza dubbio, ma si fa chiarezza tra recupero e smaltimento, che adesso invece non c’è».

Questa novità aiuterà Rea nelle strategie future?
«No, per le nostre no. Mentre sarà importante la novità che riguarda la possibilità di recuperare la parte biodegradabile attraverso la biodigestione anaerobica che permetterà al nostro impianto di Scapigliato di stare dentro l’opzione del recupero della parte biodegradabile, con il completo utilizzo del biogas. Ottenendo così un vantaggio ambientale, per non immettere biogas in atmosfera, ed economico per il fatto che l’utilizzo del biogas per produrre energia elettrica sarà remunerato».

In tutto questo c’è anche la ristrutturazione in atto dell’Ato, a che punto siamo?
«Ormai credo sia questione di giorni. Qualche comune non aveva deliberato e per questo è stato nominato commissario Cosimi, il sindaco di Livorno che sta lavorando per completare le fasi di strutturazione dell’organismo che dovrà far funzionare l’Ato».

Poi ci sarà la gara per individuare il gestore unico, come vi state organizzando?
«Abbiamo avviato già da tempo una iniziativa per riunire le 15 aziende che operano nel territorio che rappresenta il nuovo Ato costa e per far fronte quindi ad una gara che avrà caratteristiche importanti, sarà una gara europea e quindi una sfida di grandi dimensioni. Siamo arrivati adesso a costituire un Ati tra noi, Geofor di Pisa, Asiu di piombino e la Belvedere di Peccioli, quindi ad unire esperienze per far fronte alla prossima gara».

Con il vantaggio che avete anche alcuni impianti.
«Sì questo è un vantaggio. Ma non sarà comunque facile gestire i servizi per un territorio che comprende 1milione e 300mila persone. Se poi l’Ati si aggiudicasse la gara dovrà fare un ulteriore passaggio che è quello di riunirsi almeno in un consorzio, come prevede la legge».

I tempi?
«Credo che presumibilmente arriveremo al 2010»

Come per la direttiva?
«Beh, credo che alla fine i tempi combaceranno»

Obiettivo 2010 allora?
«Obiettivo 2010».

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