[03/11/2008] Parchi

Commissariamenti Parco della Val d´Agri come Arcipelago Toscano?

LIVORNO. La regione Basilicata farà ricorso al Tar contro la nomina da parte del ministero dell´Ambiente del commissario straordinario del Parco nazionale dell´Appennino Lucano-Val d´Agri-Lagonegrese istituito nel dicembre 2007. Sembra ripetersi lo scontro tra ministro dell´ambiente e regioni che al Tempo di Altero Matteoli culminò dell´infinita bagarre con la regione Toscana sul commissariamento del parco nazionale dell´Arcipelago toscano e che vide l´operato del ministro ripetutamente sconfessato dalla Corte Costituzionale.

Infatti la nomina di Domenico Totaro a commissario straordinario dell´ente parco è stata abbastanza irritualmente comunicata alla stampa da senatore del Pdl Guido Viceconte che in una nota esprime «apprezzamento e soddisfazione per la scelta del ministro Prestigiacomo. Totaro è chiamato ad avviare l´attività dell´Ente in attesa della costituzione degli organi di gestione previsti dalla legge. L´attesa nomina del commissario dà inizio alle attività vere e proprie del Parco, nell´interesse delle popolazioni e dei comuni dell´area in esso compresi».

Il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, ha inviato una nota di protesta al ministro Prestigiacomo dove denuncia la violazione di «ogni elementare principio di federalismo» e preannuncia il ricorso per «ripristinare il pieno rispetto della legalità, nonché la propria competenza e le proprie prerogative istituzionali» De Filippo dice di aver chiesto ripetutamente al ministro un incontro ma «fino al giorno 4 del mese di settembre, ho appreso da una Sua cortese benché tardiva telefonata, la Sua intenzione di procedere, in mancanza di ogni presupposto giuridico e di fatto ed in palese contrasto con la lettera e lo spirito della espressa previsione normativa, alla nomina di un "commissario straordinario". Il lasso di tempo trascorso, se non la mia netta e completa opposizione al suo intendimento, mi avevano indotto a sperare che, a seguito di una più attenta ponderazione della decisione in parola, Ella si fosse determinata a concordare, come da me auspicato, l´individuazione di uno o più nomi di indiscusso prestigio nell´ambito del mondo accademico e dell´ambientalismo, meglio ancora se di respiro e di caratura nazionali». Invece la Prestigiacomo avrebbe proposto «unilateralmente tre nominativi su cui in alcun modo si era precedentemente addivenuti se non ad un´intesa ma, almeno, ad una qualche preventiva proposta o consultazione informale. Rilevo incidentalmente che non ho il piacere di avere alcuna contezza delle certamente preclare virtù ambientalistiche dei candidati in discorso e che dai curricula allegati si ricava, in un caso, una rilevante esperienza in materia di fognature; in un altro una buona dotazione informatica del proprio studio professionale».

Non fa una piega il neo-commissario straordinario: «Conscio dell´impegno che questo incarico comporta, la mia azione sarà fortemente indirizzata ad ottenere risultati positivi per la nostra regione e, in particolare, per le popolazioni dei comuni del parco. Credo che il modo migliore per avviare un proficuo lavoro per tutti e con tutti sia quello di instaurare un rapporto di sana e proficua collaborazione con gli enti locali, con la regione Basilicata, con le Associazioni e con tutte le istituzioni interessate al processo di crescita del territorio del parco».

Secondo Antonio Nicoletti, responsabile aree protette di Legambiente, quella della Prestigiacomo è «Una scelta sbagliata, che rischia di tradursi nel blocco di ogni attività del Parco. Sulla nomina dei presidenti dei Parchi nazionali esiste una consolidata giurisprudenza e sentenze della Corte Costituzionale che sanciscono che le nomine devono essere fatte d´intesa con i presidenti delle Regioni interessate e che le procedure di nomina esigono, laddove occorra, lo svolgimento di reiterate trattative volte a superare, nel rispetto del principio di leale cooperazione tra Stato e Regione, le divergenze che ostacolino il raggiungimento di un accordo. Il ministro Prestigiacomo non tiene conto della legge e la sua scelta unilaterale è debole e centralista. Ignora il protagonismo dei territori e l´esigenza di far nascere il parco nelle migliori condizioni possibili, per evitare nelle popolazioni e nelle istituzioni locali, dopo anni di faticose ed estenuanti trattative sulla sua perimetrazione, l´impressione di essere estromesse da un passaggio così importante e delicato per le sue nuove ipotesi di sviluppo, basato su una crescita economica durevole e sostenibile».

Per Marco De Biasi, presidente di Legambiente Basilicata «E´ assolutamente necessario che il ministro all´ambiente ristabilisca le normali condizioni di rapporti con la Regione Basilicata e addivenga in tempi rapidissimi al superamento della nomina del Commissario, per mettere al centro della concertazione l´interesse del parco e l´esigenza di difendere il patrimonio ambientale e paesaggistico di questo territorio. Occorre superare questa fase di scontro per trovare al più presto l´intesa sul nominativo del nuovo Presidente e sulle nomine di un Consiglio Direttivo Il Parco della Val d´Agri ha bisogno di iniziare la sua attività con il consenso delle istituzioni e dei cittadini per evitare gli errori fatti in passato e avviare da subito una fase di concertazione con i territori per definire i suoi strumenti programmatori fondamentali: la definizione del Piano del parco e del Piano pluriennale economico e sociale, l´individuazione delle aree contigue, i progetti di educazione ambientale, realizzazione della rete sentieristica, iniziative promozionali e attività di informazione sul parco, sentieri natura, individuazione dei centri visita. Tutte cose concrete che devono vedere i territori protagonisti».

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