[30/10/2008] Comunicati

Anche il “buco” nell’ozono è direttamente collegato ai cambiamenti climatici?

FIRENZE. Anche il “buco” nell’ozono è direttamente collegato ai cambiamenti climatici? Agli scienziati sta venendo più di un dubbio. La spiegazione secondo gli esperti più possibilisti sarebbe questa: l’incremento di concentrazioni di gas serra in atmosfera porta ad un aumento delle temperature nella troposfera e sulla superficie terrestre. Nella stratosfera, alle altezze nelle quali si trova la fascia di ozono (intorno ai 25 km) si ha un effetto di raffreddamento. Infatti è stato rilevato un raffreddamento in inverno sia sull’Artide che sull’Antartide. Secondo gli scienziati le temperature più basse favoriscono le reazioni chimiche che distruggono l’ozono e contemporaneamente la quantità di vapore acqueo (anche questo un gas serra) nella stratosfera sta aumentando nella misura dell’1% annuo. Una stratosfera più umida e fredda significa più nuvole stratosferiche sui poli, che favoriscono una diminuzione dell’ozono in entrambe le regioni polari.

Quindi il legame tra cambiamenti climatici e riduzione della fascia di ozono pare possibile: ciò metterebbe in crisi le previsioni ottimistiche di una ricomposizione progressiva della fascia di ozono. A conferma di ciò i dati del 2008: normalmente il buco nell’Ozono raggiunge la sua massima intensità fra la fine di settembre e gli inizi di ottobre. Il 13 settembre scorso il buco nell’ozono copriva un’area di 27 milioni di chilometri quadrati, mentre l’area massima raggiunta nel 2007 era stata di 25 milioni.

Ma il “buco” del 2008 è comunque minore di quello del 2006; quindi almeno in questi ultimi due anni il buco si è ristretto e poi nuovamente espanso, ma in misura minore. Questi dati sono stati pubblicati dal Wmo (World meteorological organization, un’agenzia delle Nazioni Unite) nel consueto Antarctic ozone bulletin, il rapporto dell’Agenzia sullo stato della fascia di Ozono nella stratosfera sopra l’Antartide. Sono passati da poco 21 anni dalla firma del protocollo di Montreal (16 settembre 1987), trattato internazionale volto a ridurre la quantità di sostanze (idrocarburi alogenati e Cfc,) che minacciano lo strato di ozono, schermo che ci protegge dalle radiazioni ultraviolette provenienti dal sole. L’ultima revisione del Trattato è avvenuta nel 1999 a Pechino, ma se i dati sono questi, c’è necessità di applicazione cogente delle misure di Montreal in senso fortemente restrittivo, ed esiste un altro motivo per ridurre i gas serra ed applicare l’altro protocollo, quello di kyoto.

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