[30/10/2008] Comunicati

Arpat: misurare , certificare, comunicare l´impegno per l´ambiente

LIVORNO. Arpat ha presentato quattro strumenti innovativi che consentono all’agenzia di misurare, comunicare e certificare le proprie attività. Tra gli strumenti messi a punto per controllare e monitorare la propria azione e per farla conoscere all’esterno, Arpat ha scelto un catalogo delle prestazioni dell’Agenzia, il bilancio di sostenibilità, la certificazione ambientale del dipartimento provinciale di Lucca e un’indagine di customer satisfaction. E ha deciso di presentarsi al pubblico con questi elementi per verificare la percezione del ruolo e dell’offerta di prestazioni che di Arpat hanno gli interlocutori istituzionali e non istituzionali e per confrontarsi su obiettivi e metodi per quella che hanno definito una “Pubblica amministrazione di qualità”.

«Già nel titolo scelto misurare, comunicare e certificare le proprie attività- ci ha detto la Direttrice generale di Arpat Sonia Cantoni (Nella foto) - ho cercato di lanciare il messaggio di quanto sta dietro a questo progetto, ovvero misurare le nostre attività nel modo più trasparente e più certificato».

Da cosa nasce questa esigenza?
«Ci serve sotto tre profili: intanto perché a fronte di quello che sta succedendo nel mondo fuori di noi, ovvero una maggiore richiesta di conoscenze ambientali da parte di cittadini e istituzioni, le risorse a disposizione sono sempre meno adeguate. E già su questo abbiamo avviato un percorso di revisione delle nostre attività per capire se utilizziamo al meglio le risorse che abbiamo, che fa parte di una proposta definita su cui è già avviata la discussione e il confronto. Ci è utile per misurare le risorse che servono, fare in modo che siano garantite e renderle trasparenti. E’ poi un modo per verificare se quanto facciamo è percepito all’esterno nella maniera corretta e quindi sulle capacità di comunicare le nostre azioni».

Potremo definirlo un tentativo di contabilità ambientale?
«In parte. In effetti abbiamo introdotto anche degli indicatori per verificare i cambiamenti che noi induciamo nell’ambiente attraverso le funzioni che svolgiamo a supporto delle amministrazioni.
Tutti questi strumenti, che sono stati pensati, elaborati e messi a punto all’interno sono stati mutuati da quanto viene già svolto ad esempio nel mondo dell’impresa e poi rivisitato perché rispondesse al nostro profilo».

Ma sono strumenti che verranno utilizzati in maniera stabile o sono parte di un progetto una tantum?
«Sono strumenti che vogliamo diventino stabili. Il bilancio di sostenibilità ad esempio, che è già stato fatto nel 2007, è stato inserito nel piano di riorganizzazione e diventerà stabile nella nuova agenzia. La certificazione ambientale che è stata fatta dal dipartimento di Lucca nell’ambito di un progetto Ue e con il supporto della Scuola S.Anna di Pisa, la stiamo già riproducendo a Prato facendola con le nostre forze interne. Il catalogo delle attività in cui abbiamo censito e sistematizzato tutte le nostre attività era composto di 184 voci lo scorso anno e con l’aggiornamento che stiamo facendo sono già diventate 316».

Avete aumentato quindi le attività?
«In parte sono aumentate e in parte sono state disaggregate in diverse voci. Inoltre ognuna è stata classificata anche in base alla norma o del piano da cui deriva e quante risorse servono per svolgerla. Questo censimento ci è servito anche per visualizzare la distribuzione delle nostre competenze che sono ripartite il 35% nei controlli, il 21% nei monitoraggi, il 31% nelle istruttorie, l’11% nelle analisi di laboratorio, per dirne alcune, nell’ambito del 95% delle risorse impegnate in attività istituzionali previste da specifiche norme».

E poi l’indagine sul customer satisfation
«Sì, grazie alla collaborazione della Fondazione Sistema Toscana, abbiamo svolto un’indagine di customer satisfaction, con l’obiettivo di analizzare i livelli di qualità dei servizi offerti alle varie realtà del territorio regionale, siano essi clienti, attori istituzionali o attori privati per verificare la percezione del posizionamento, del ruolo e del mandato. Che vorremmo anche questa ripetere nei confronti dei cittadini. Vogliamo insomma conoscerci e confrontarci con il resto del mondo. Anche in questo senso va letto il forum che abbiamo organizzato il 12 e il 13 prossimi a Dire e Fare a Firenze».

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