[29/10/2008] Consumo

Pesticidi, anche il butralin finisce nella lista nera Ue

LIVORNO. Il butralin non può più essere utilizzato come erbicida perché nocivo per l’uomo e l’ambiente. Da ora in avanti gli Stati membri non potranno più né concedere, né rinnovare le autorizzazioni all’immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari contenenti tale sostanza e dovranno revocare le autorizzazioni già concesse entro il 20 aprile 2009.

La Commissione europea con decisione del 20 ottobre 2008 (oggi pubblicata in Gazzetta ufficiale europea) non ha inserito il butralin nell’apposito elenco delle sostanze attive contenute nella direttiva europea relativa all’immissione in commercio dei prodotti fitosanitari.

I fitosanitari sono quei prodotti destinati a proteggere i vegetali o i loro prodotti dagli organismi nocivi e a favorire i processi vitali delle piante. Sono anche quelli che conservano i prodotti vegetali, quelli che controllano gli infestanti e anche quelli che eliminano parti di vegetali o ne evitano l’accrescimento indesiderato. Ma contengono elementi chimici e non solo allo stato naturale ma anche prodotti industriali oltre che microrganismi e virus che esplicano un azione contro i parassiti delle piante o degli stessi vegetali. Hanno quindi una multi funzionalità, ma proprio per la loro composizione possono essere nocivi per l’uomo e l’ambiente.

Quindi, proprio perché sostanza potenzialmente pericolosa, gli effetti del butralin sulla salute umana e sull’ambiente sono stati valutati prima dalla Francia (paese relatore) e poi dalla Commissione nell’ambito del comitato permanente per la catena alimentare e la salute degli animali.

Esaminando questa sostanza attiva, il comitato ha concluso che esistono chiari indizi per ritenere che il butralin possa avere effetti nocivi sulla salute umana e in particolare sugli operatori e sui lavoratori, poiché l’esposizione è superiore al 100 % del livello ammissibile di esposizione dell’operatore.

Del resto la protezione della salute, dell’uomo e degli animali e la protezione dell’ambiente sono ritenuti dalla Comunità prioritari rispetto all’obiettivo di migliorare la produzione vegetale. Ed è proprio per questo che il processo di autorizzazione deve mirare a garantire un elevato livello di protezione evitando che siano autorizzati prodotti i cui rischi per la salute, le acque sotterranee e l’ambiente, non siano stati adeguatamente studiati e valutati.

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