[02/05/2006] Urbanistica

Piombino, sette porti turistici per gli ambientalisti sono troppi

PORTOFERRAIO (Livorno). «Il sindaco di Piombino Gianni Anselmi, rispondendo qualche settimana fa a Legambiente, disse che non era vero che si stava pensando di realizzare 3 nuovi porti turistici, aveva ragione: a quanto pare sono sette i progetti per il diporto nautico che sta valutando! Una notizia che dovrebbe preoccupare non poco gli elbani e chi li amministra».

Con queste parole interviene Legambiente Arcipelago Toscano all’indomani delle proposte nautiche presentate dal primo cittadino piombinese. «La costa fra Piombino e Tor del Sale – dicono gli ambientalisti - verrebbe trasformata in una vera e propria piattaforma di lancio verso l’Arcipelago Toscano, infatti è del tutto evidente che sia proprio la vicinanza con l’Elba e le altre isole ad attirare tanta fantasiosa smania di porti e porticcioli».

Ma cosa verrà da tutto questo fiorire di porti sul continente alla isole e al mare compreso nel Parco Nazionale ed a quello elbano che si avvia a diventare un’area marina protetta?

«Quello che si prospetta è solamente un turismo nautico mordi e fuggi – continua il documento del Cigno verde - che userà le coste elbane come posteggio balneare per poi tornare comodamente a Piombino e sul continente, con un aumento di ancoraggi selvaggi in baie e coste e una pressione sulle aree marine protette già oggi difficilmente controllabile e che rischia di diventare incontenibile. Il tutto nel bel mezzo del Santuario internazionale dei mammiferi marini, dove si dovrebbero mettere in atto azioni di mitigazione del traffico marittimo e garantire la protezione di mare e coste».

Il turismo e l’economia dell’Arcipelago avrebbero quindi poco e nulla da guadagnare, secondo gli ambientalisti isolani, dalla pianificazione dei 7 porticcioli turistici: «l’effetto Giannutri, con centinaia di barche che affollano le coste e il mare protetto senza portare nulla a quell’isola, sarebbe la ricaduta più probabile».

Forse, prima di fare e dare per scontate queste ipotesi, bisognerebbe davvero attuare quella concertazione e quella pianificazione del territorio tra Enti delle quali tanto si parla ma che difficilmente vengono praticate.
«Sarebbe bene che la Comunità Montana dell’Elba e Capraia, il Circondario della Val di Cornia, il Parco Nazionale ed i Comuni –conclude Legambiente - aprissero un confronto sulla portualità per capire quanto possono essere sostenibili le ipotesi che stanno venendo fuori e cosa sia davvero utile per l’Elba e per Piombino, senza scaricare sull’arcipelago i problemi che deriverebbero dalle previsione di altri.

Il sindaco di Piombino Anselmi ha dichiarato “Noi vogliamo entrare nel salotto buono del grande diportismo attraverso strategie di offerta del territorio”, forse sarebbe meglio prima bussare e chiedere permesso, e magari avvertire anche i padroni di casa».

(nella foto il porticciolo di Salivoli visto dall´alto)

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