[29/10/2008] Comunicati

Una settimana per Obama, una settimana per sperare (anche per l´Italia)

LIVORNO. “Tra una settimana potremo scegliere un’economia che ricompensa il lavoro e crea nuovi posti di lavoro, alimentando il benessere dal basso verso l’alto. Tra una settimana potremo scegliere di investire nell’assistenza sanitaria per le nostre famiglie, potremo scegliere l’educazione per i nostri figli e fonti di energia rinnovabile per il nostro futuro…”

Non ha pronunciato queste parole un pericoloso ambientalista integralista, forse anche un po’ “rosso”, ma il candidato alla presidenza degli Stati Uniti, Barak Obama, che, mi auguro, sarà presidente. Chissà se i nostrani “crociati del nucleare”, saranno sobbalzati sulle sedie nel leggere che colui che potrebbe diventare presidente della principale potenza mondiale, gli Stati Uniti, identifica il futuro con le fonti rinnovabili.

Forse si saranno dispiaciuti che i due neonazisti che volevano uccidere Obama siano stati smascherati e presi. E chissà cosa può aver pensato Giuliano Ferrara, che qualche giorno fa invitava, dalle pagine del Foglio, il suo padrone Berlusconi e “l’invincibile” armata di paesi ex sovietici da lui diretta, ad abbattere l’ultimo muro, quello degli ambientalisti, che vogliono in nome del clima affossare l’industria e la povera Italia.

Un bel programma condensato in pochissime righe, che non si espone, tanto è chiaro, ad essere interpretato e tirato di qua o di là. E’ augurabile venga letto e anche condiviso da chi si oppone a Berlusconi e al governo delle destre. Potrebbe finalmente aiutarlo ad osare e a smettere di temere che ripetere le cose che dice Obama fa perdere voti fra le classi medie. Ne consiglio poi la lettura alla presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che continua a pensare che investire in sostenibilità ambientale siano soldi buttati in particolare ora che il mondo affonda per la crisi finanziaria ed economica.

Uno a cui andrebbe resa obbligatoria la lettura quotidiana della frase di Obama, è il ministro Scajola, che ogni giorno, mentre ci parla di nucleare, fa correre il suo pensiero alle innumerevoli “zone rosse” che potrà disegnare, dove bastonare i facinorosi come fece a Genova. Infine molto utile sarebbe la lettura di ciò che pensa Obama al peggior ministro dell’ambiente che questo Paese abbia mai avuto, la Prestigiacomo, che appena parlano inquinatori o piazzisti di balle, come quelle sul nucleare intrinsecamente sicuro, pensa che finalmente in questo paese sta prendendo piede l’ambientalismo del fare.

Mi auguro infine che questo bel programma sintetizzato in poche righe sia letto dal movimento degli studenti. Nessuno avrebbe mai pensato che dopo la parentesi oscura delle due presidenze di Bush negli Stati Uniti si sarebbe manifestata una personalità come Barak Obama. Forse anche fra le tante ragazze e ragazzi che affollano le strade e le piazze di tutta Italia, sta crescendo un Obama, magari donna e nera, così i razzisti della Lega e i misogeni alla Giuliano Ferrara rosicheranno, capace di riaccendere la speranza che il popolo di questo paese non è condannato a morire berlusconiano.

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