[23/10/2008] Trasporti

L´alta velocità mette in crisi i treni per i pendolari

FIRENZE. Alleanza eterogenea schierata contro le nuove proposte di Trenitalia. Legambiente Toscana, Comitati dei pendolari, rappresentanze sindacali dei ferrovieri Cub, Orsa, Sdl, Uil trasporti, Ugl, protestano contro il “disegno” dell’azienda per la mobilità su ferro nella nostra Regione. Un passo indietro. Ferrovie dello Stato, Spa a totale partecipazione statale, con la sua controllata al 100% che si occupa del trasporto passeggeri, Trenitalia s.p.a., dallo scorso aprile in Toscana (con effetti in estate) taglia alcuni intercity, e rende ancor più insoddisfacente il servizio offerto ai pendolari. O

ra la nuova notizia: il dirottamento degli intercity dalla direttissima sulla linea lenta tra Firenze e Roma, che causerà particolari disagi soprattutto per i pendolari di Valdarno, Arezzo e Chiusi. Aumenterà il tempo di percorrenza, la probabilità di avere ritardi e disservizi e questo soprattutto durante le ore di punta, quando la linea veloce sarà intasata dall´alta velocità. Alta Velocità molto frequente, ma che non potrà in nessun modo dirsi sostitutiva degli intercity per i nostri pendolari. Dei nuovi treni programmati, 18 pare, andranno diretti da Milano a Roma senza fermarsi in Toscana. Quindi secondo ambientalisti, cittadini, e sindacati Alta velocità pagata a caro prezzo in Toscana in termini di danni ambientali (si pensi al Mugello) e scarsi benefici. Anzi.

«La sostenibilità ambientale - ha affermato Piero Baronti, presidente di Legambiente Toscana - passa inevitabilmente da un sistema di mobilità sostenibile che vede nel potenziamento del trasporto pubblico locale cittadino e metropolitano e del trasporto ferroviario per le medie percorrenze un passaggio ineludibile. La nostra regione ha subito gravissimi e irrecuperabili danni ambientali per realizzare quegli adeguamenti infrastrutturali che avrebbero dovuto migliorare il servizio. Quello che Trenitalia annuncia adesso invece allontanerà ancora di più l´utenza». Molto preoccupati Andrea Pini e Mauro Sottili, dei comitati dei pendolari della Toscana «Il trasporto locale, non deve essere penalizzato dall´alta velocità, perché la maggior parte dei viaggiatori sono pendolari che si muovono verso i poli urbani regionali per studio o lavoro. Già questi utenti saturano l´offerta riempiendo i convogli durante le ore di punta. Se l´alta velocità sposterà sulle linee lente gli intercity, treni che pur dovranno viaggiare per garantire i tragitti di media percorrenza, i binari per i treni regionali che utilizzano la gran parte dei pendolari subiranno ritardi ulteriori». Pensa allo sviluppo del capoluogo Toscano, Tommaso Lanni, delegato della UIL trasporti «Firenze deve rimanere uno nodo strategico nella mobilità nazionale. L´occasione dell´AV non può essere sprecata, mantenere un impianto AV garantisce trasporti rapidi, efficienti ed un collegamento futuro con le maggiori città europee. La nostra città, che basa la sua attività economica sul turismo, non può perdere tale opportunità». Gli altri sindacati intervenuti evidenziano inoltre problemi occupazionali per il personale di bordo e di macchina e anche per il restante personale di manutenzione dovuto all’attivazione dell’AV.

In sostanza se va avanti questo disegno, sostengono gli intervenuti, avremo una ferrovia “ricca” per gli spostamenti sull’asse Milano-Roma e una dei “poveri” costretti a prendere i treni pendolari. Il prossimo passo, hanno annunciato i sindacati, le associazioni ed i comitati riuniti oggi, sarà un presidio davanti alla Regione il prossimo 28 ottobre.

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