[20/10/2008] Energia

Chi sono gli "occidentali" che faranno la nuova centrale nucleare iraniana?

LIVORNO. Se la notizia venisse confermata sarebbe davvero clamorosa: alcuni Paesi occidentali sarebbero pronti ad aiutare l´Iran a costruire un reattore ad acqua leggere per la sua seconda centrale nucleare (dopo quella ormai quasi terminata di Buchehr) che la Repubblica islamica vuole costruire a Darkhovin, nella provincia meridionale del Khuzestan.

Secondo quanto detto a Press Tv, una catena televisiva iraniana, da Hamid Soltani, presidente della Società per la costruzione e la gestione delle centrali nucleari iraniane, «Alcuni Paesi dell´Occidente hanno già fatto sapere la loro volontà di cooperare con l´Iran a questo progetto e noi vogliamo profittare dell´esperienza internazionale». La nuova centrale è stata approvata a dicembre e dovrebbe entrare in funzione nel 2017, in attuazione della legge del 2005 con la quale il Parlamento iraniano dava il via libera alla costruzione di diverse centrali nucleari per raggiungere una produzione di 20.000 MW.

Si apre ora la caccia al "colpevole" visto che è impensabile che tra gli occidentali interessati ci siano Usa, Francia, Gran Bretagna e Germania che hanno fortemente voluto le sanzioni economiche per impedire lo sviluppo del nucleare iraniano. Restano pochi fuori dalla lista pochi Paesi "nucleari", compresa l´Italia che con Teheran fa da sempre lucrosissimi affari, con tutti i regimi e sotto tutte le sanzioni. Intanto i russi, che costruiscono alacremente la centrale di Buchehr, hanno detto che non accetteranno nuove sanzioni all´Iran e chiedono di riavviare il dialogo con il governo degli ayatollah.

Il ministro russo degli esteri, Sergei Riabkov in visita a Teheran, ha detto che «La recente lettera indirizzata da Jalili (segretario del Consiglio supremo di sicurezza nazionale dell´Iran) a Solana (responsabile dell´Ue per la politica estera e la sicurezza) testimonia l´intenzione di Teheran di proseguire il dialogo. I miei negoziati lo hanno confermato».

Una specie di pietra tombale sull´ossessione di Bush per il nucleare iraniano e sul gruppo dei 6 (di cui la Russia da parte) che continua ad insistere per inasprire le sanzioni. Anche a Mosca e Teheran ormai si aspetta il nuovo presidente Usa.

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