[17/10/2008] Aria

Dimas allibito dall´Italia. La Prestigiacomo gli fa la lezione. Realacci: «Una pessima figura»

LIVORNO. La vittoria sul pacchetto clima-energia annunciata ieri in pompa magna da Silvio Berlusconi e Stefania Prestigiacomo è diventata subito di Pirro: il commissario Ue all´ambiente, Stavros Dimas non ci sta a partecipare al giochino propagandistico ed è «allibito» per le obiezioni avanzate dall´Italia, sottolinea anche che l´atteggiamento del nostro governo è abbastanza incomprensibile, visto che «Italia è uno dei Paesi che probabilmente farà l´affare migliore».

Riferendosi ai possibili costi stratosferici evidenziati dal ministro Prestigiacomo per chiedere una riduzione degli obblighi, Dimas dice: «Non so da dove vengano questi numeri, ma sono scenari che non si basano sul nostro pacchetto. Sono allibito dai commenti di alcuni ambienti in Italia perchè il pacchetto fa parte della soluzione. Per questo mi chiedo come mai tutte queste obiezioni». Poi il commissario europeo fa un esempio dei vantaggi economici del pacchetto: «L´occupazione salirà dello 0,3%, ci sarà più sicurezza energetica, più energia rinnovabile e un futuro con minori emissioni e soprattutto molti incentivi all´innovazione».

Risponde piccata il ministro Prestigiacomo e tenta di dare una lezione a Dimas, che pure queste cose dovrebbe conoscerle molto bene e da più tempo di lei: «Il Commissario Dimas prima di sbalordirsi dovrebbe rileggere il documento diffuso dalla commissione Ue (non del Governo Italiano) "Model-based Analysis of the 2008 EU Policy Package on climate change and renewables" che è stato reso noto solo a fine settembre nonostante l´Italia chiedesse da mesi una verifica dei costi del pacchetto clima energia senza ottenere risposta. Le valutazioni che abbiamo fatto sono tratte da quegli scenari preliminari utilizzati dall´Ue per la valutazione dei costi e prendono in considerazione l´unica ipotesi che prevede il raggiungimento da parte del nostro Paese degli obiettivi del 20-20-20. Quella ipotesi parla di un costo di 181,5 miliardi fra il 2011 e il 2020 e di un costo annuo di 18,2 miliardi con un peso del 1,14% sul Pil. Altre valutazioni, a costi minori, prevedono esplicitamente che l´Italia non raggiunga gli obiettivi. Ma se il nostro paese deve assumere un impegno e valutarne i costi deve ovviamente valutare quanto costa raggiungere l´impegno non quanto costerebbe disattenderlo. Ciò detto siamo pienamente disponibili ad un confronto sui dati di costo del pacchetto energia e credo che lunedì il Consiglio dei ministri Ambiente Ue, in Lussemburgo, sarà l´occasione per fare chiarezza su questo fondamentale aspetto del provvedimento».

La Prestigiacomo ovviamente non dice che lo scenario scelto è quello più pessimista e meno realista, come aveva già abbondantemente piegato il presidente della Commissione europea Manuel Barroso.

In questa tenzone tutta tra esponenti del centro-destra europeo si inserisce Ermete Realacci, ministro dell´ambiente del governo ombra del Pd: «Purtroppo il commissario Dimas mette il coltello nella piaga. L´Italia avrebbe tutte le carte in regola e le competenze per cogliere nella lotta ai mutamenti climatici un´opportunità di crescita, ma il Governo Berlusconi ci condanna nelle retrovie dell´Europa. Come al solito Berlusconi ci regala una pessima figura a livello internazionale. Sono giorni che ribadiamo che i conti economici elaborati del Governo Italiano sono privi di ogni fondamento, oggi puntuale arriva la stroncatura di Dimas. L´Italia e gli italiani non si meritano sulle questioni ambientali un Governo che gioca al ribasso. Abbiamo capacità e competenze per puntare con decisione su innovazione, ricerca, nuove tecnologie, fonti rinnovabili e rilanciare su questi temi la competitività del sistema paese».

Ormai il trucchetto propagandistico sembra svelato dalla fonte più autorevole e Fabrizio Vigni, presidente degli Ecologisti Democratici, non fa sconti: «Come volevasi dimostrare. Le dichiarazioni del commissario Dimas confermano, come noi avevamo denunciato, che i numeri sbandierati dal governo italiano sui costi del piano clima-energia dell´Unione Europea erano del tutto campati in aria. Berlusconi ha fatto fare all´Italia un´altra clamorosa brutta figura sul piano internazionale. E´ rimasto l´unico, in giro per il mondo, a sostenere le posizioni di Bush, sui cambiamenti climatici, proprio mentre Bush sta per lasciare. Gli interessi dell´economia italiana non si tutelano isolandoci dall´Europa, ma solo partecipando da protagonisti alla rivoluzione energetica necessaria per salvare il clima».

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