[16/10/2008] Comunicati

Combattere il cambiamento climatico per aiutare i poveri

Gli ultimi 18 mesi hanno conosciuto un miglioramento notevole nella comprensione da parte dell´opinione pubblica riguardo al cambiamento climatico e in particolare del ruolo svolto delle attività umane nelle modifiche del sistema climatico planetario. Tuttavia, questa presa di coscienza non si è ancora tradotta., a livello globale, in azioni di riduzione delle emissioni di gas serra, il cui aumento delle concentrazioni è responsabile di crescenti modifiche del clima. Gli impatti del cambiamento climatico si fanno sentire più crudelmente in alcune delle società più povere del pianeta.

Per questa ragione, e per ben altre, l´umanità deve porre un´attenzione particolare alle disparità crescenti di entrate economiche e di ricchezza che esistono nel mondo, e questo tanto più perché i flussi dell´informazione sono ormai istantanei e universali. In effetti, non solo i meno privilegiati hanno la possibilità di rendersi conto dell´opulenza che esiste in certe parti del mondo, ma questo può far pensare che quello che percepiscono come modi di vita lussuosi attraverso delle immagini televisive non mostrino le classi più ricche di alcuni Paesi. Queste immagini nutrono aspirazioni e desideri ardenti per un livello di consumi simile, così come vaste frustrazioni, fino alla collera. Gli spiriti più malintenzionati approfittano sovente di questa collera per far emergere movimenti volti alla distruzione, e in particolare il terrorismo.

Come dimostra chiaramente il quarto rapporto di valutazione dell´Ipcc, il cambiamento climatico esacerba i problemi già seri dell´accesso all´acqua, della fame e della cattiva sanità qui subiscono un aggravamento in numerose parti del mondo. Il quarto rapporto Ipcc prevede che al 2020, tra i 75 e i 250 milioni di Africani soffriranno di mancanza d´acqua provocata direttamente dal cambiamento climatico. In alcuni Paesi africani i raccolti potrebbero calare del 50% entro il 2020. E´ da notare che queste condizioni rappresentano una intensificazione delle difficoltà estreme che conoscono già diversi Paesi a causa dell´aumento brutale dei prezzi delle derrate alimentari e dello squilibrio crescente tra la domanda e l´offerta globali dei prodotti alimentari.

Se vogliamo evitare queste conseguenze nocive o del cambiamento climatico e le serie minacce alla pace ed alla stabilità emergenti, dobbiamo ridurre urgentemente le emissioni di gas serra, in particolare nei Paesi sviluppati, come è chiaramente stabilito nella Convenzione quadro dell´Onu sui cambiamenti climatici (Unfccc). Un´altra ragione che giustifica ancora di più delle azioni di attenuazione dei gas serra riguarda i numerosi co-benefici che ne risulteranno, come i minimi livelli di inquinamento che miglioreranno la salute pubblica, un più ampio grado di sicurezza energetica, così come la creazione di posti di lavoro grazie, per esempio, ad un utilizzo accresciuto di sistemi decentralizzati di energie rinnovabili. L´inerzia e l´opposizione alla quale fanno fronte queste misure devono essere combattute urgentemente. E´ qui che la sensibilizzazione dell´opinione pubblica alle realtà dei cambiamenti climatici e la richiesta di azione che ci sarà nei sistemi a governo democratico, potrebbe fare la differenza.

*Presidente dell´ Intergovernmental Panel on Climate Change e Premio Nobel per la pace

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