[15/10/2008] Comunicati

Greenpaece: scrivete a Berlusconi per chiedere una rivoluzione energetica pulita

LIVORNO. Greenpeace è convinta che «per ridurre le emissioni di CO2 sia necessario ridurre progressivamente l´uso dei combustibili fossili, a partire dal carbone, e sviluppare misure di efficienza energetica e fonti rinnovabili», per questo invita a scrivere a Berlusconi e Scajola per chiedere «una rivoluzione energetica pulita».

Ecco il testo della lettera che può essere inviata direttamente on-line dal sito di greenpeace:

«i cambiamenti climatici sono la più grave minaccia ambientale, economica e umanitaria che l´uomo si trova ad affrontare. Milioni di persone nel mondo stanno già oggi subendo gli effetti del fenomeno . Con un aumento della temperatura media globale di oltre 2°C, il 20-30% delle specie animali e vegetali sul Pianeta rischia l´estinzione. Siamo già oggi in piena emergenza clima.

È necessaria una rivoluzione energetica basata sulla progressiva riduzione dell´uso dei combustibili fossili, a partire dal carbone, e dallo sviluppo delle alternative veramente pulite: efficienza e fonti rinnovabili. Le scriviamo per chiederle di:

1. introdurre una moratoria per nuove centrali a carbone

2. presentare un serio piano per l´efficienza energetica per conseguire l´obiettivo europeo al 2020

3. sviluppare le fonti rinnovabili come richiesto dagli obiettivi europei al 2020

4. abbandonare l´idea di un ritorno al nucleare in Italia.

Le ragioni di questa nostra posizione sono semplici:

Il carbone è la prima singola fonte del riscaldamento globale: circa un terzo delle emissioni mondiali di CO2 si devono alla sua combustione. Agli attuali tassi di sviluppo, le emissioni del carbone sono destinate ad aumentare del 60% al 2030. Se così fosse, non avremo alcuna speranza di fermare la folle corsa del Pianeta verso una crisi climatica irreversibile.

L´efficienza energetica è senza dubbio la più conveniente e ampiamente disponibile delle opzioni amiche del clima e un obiettivo del 20 per cento è tecnicamente fattibile ed economicamente conveniente. Per i soli usi elettrici è possibile tagliare i consumi in Italia per 100 miliardi di kWh/anno al 2020 con benefici economici netti di 65 miliardi di euro e occupazionali nell´ordine dei 60.000 posti di lavoro.

Le fonti rinnovabili, oltre a tagliare le emissioni, consentono anche di ridurre le importazioni energetiche. Nel solo settore elettrico, i 50 miliardi di kWh/anno aggiuntivi al 2020 taglierebbero le emissioni per 25 milioni di tonnellate e permetterebbero un risparmio annuale di 10 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti, pari a un risparmio stimato delle importazioni di petrolio di 7,6 miliardi di euro.

Non accettiamo il ricorso al nucleare proposto dal governo. È una tecnologia costosa e rischiosa, che non ha risolto nessuno dei problemi che da sempre ha posto: dai rischi di incidente grave alla gestione delle scorie, dalla proliferazione nucleare alla limitatezza della risorsa Uranio. Il piano nucleare del governo energeticamente è solo un terzo del potenziale di efficienza e fonti rinnovabili.

La costruzione di nuove centrali nucleari e impianti a carbone è contro la politica energetica dell´Unione europea, che ci chiede di promuovere rinnovabili ed efficienza con obiettivi vincolanti al 2020. L´attuale strategia energetica del governo è dunque contro Kyoto (sia per la prima fase che ha termine al 2012, che per gli obiettivi di medio termine al 2020), contro l´Ue e contro l´interesse dei contribuenti italiani, su cui ricadranno le sanzioni per l´inadempienza del nostro Paese agli accordi internazionali.

Anche il Presidente della Commissione Europea, José Manuel Barroso, ha ribadito che "conseguire la copertura del 20% del fabbisogno energetico europeo con le fonti rinnovabili significherà più di un milione di posti di lavoro al 2020. Per questo oggi è più importante che mai andare avanti con il pacchetto clima/energia, non a dispetto della crisi finanziaria, ma proprio a causa di questa crisi."

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