[15/10/2008] Aria

Prestigiacomo, i polacchi e la vera storia del summit di Varsavia

LIVORNO. Ieri il ministro dell´ambiente italiano, Stefania Prestigiacomo vantava un accordo con il ministro dell´ambiente polacco e la grande attenzione ricevuta daIla proposta italiana di frenare sugli impegni per il post-Kyoto. Ma cosa è successo davvero a Varsavia nella riunione del 13 e 14 ottobre, dove oltre 40 ministri dell´ambiente hanno risposto all´invito del ministro polacco Maciej Nowicki (nella foto), futuro presidente della Cop 14, la conferenza Onu sul clima che si svolgerà a Poznań a dicembre?

A leggere il resoconto ufficiale della riunione, le ricostruzioni fatte dalla Prestigiacomo sembrerebbero un po´ troppo entusiastiche.

Lo stesso "alleato" anti Ue Nowicki ha detto che «tutti i ministri hanno espresso la loro forte convinzione che Poznań sarà la pietra miliare del nuovo accordo globale sui cambiamenti climatici. Inoltre hanno convenuto che l´attuale crisi finanziaria non dovrebbe mettere lo stop ai lavori in corso per la protezione del clima».

Il summit di Varsavia, a dire il vero, non è stata esattamente la «Conferenza Onu sui cambiamenti climatici che si è chiusa oggi a Varsavia» che ha fatto intravedere la Prestigiacomo nelle sue dichiarazioni, ma una semplice riunione che secondo gli stessi organizzatori polacchi ha avuto «carattere informale», e uno dei tanti momenti di consultazione che punteggiano le varie tappe principali che porteranno a Copenaghen 2009.

Due i temi principali discussi: un bilancio dei progressi dei lavori attuati e in via di sviluppo, basati sul piano d´azione di Bali e la visione a lungo termine della della cooperazione in materia di cambiamenti climatici.

Tutti si sono detti d´accordo nel fissare al summit di Poznań, alla tavola rotonda dei ministri e delle delegazioni provenienti da tutto il mondo, una prospettiva di lungo termine sulla protezione del clima, al fine di prevenire l´ulteriore conseguenze negative dei cambiamenti climatici.

«I rappresentanti della comunità internazionale presenti a Varsavia - si legge nel sito curato dal governo polacco - hanno convenuto che progressi sono stati compiuti, ma c´è ancora bisogno di lavorare e di raggiungere i risultati più rapidamente». Comunque, in vista di Poznań, è stata sottolineata «la forte determinazione politica dei Paesi ad intraprendere le azioni necessarie per raggiungere effetti soddisfacenti».

Ma la frase che non sembra assolutamente in linea con quanto detto dalla Prestigiacomo la si può leggere nel comunicato finale messo in linea sul sito della Conferenza di Poznań: «Il ministro Nowicki ha sottolineato che la crisi finanziaria non deve essere una scusa per non prendere azioni di intervento rapido» e poi: «Unire gli sforzi contro la crisi finanziaria e il cambiamento climatico può portare benefici a tutto il mondo» affermazioni che non collimano affatto con il Kyoto-scetticismo che gli attribuisce la Prestigiacomo.

Anche l´insospettabile Yvo de Boer, segretario esecutivo dell´Unfccc e inflessibile guardiano della road map segnata a Bali, afferma che «Questo incontro è stato molto utile e per il raggiungimento di un consenso sulle questioni principali che saranno discussi a Poznań» .

Quindi a Varsavia non è successo niente di trascendentale, la linea non è stata ribaltata, il treno verso Copenaghen e verso il pacchetto energia-clima dell´Ue non è deragliato e non è stato nemmeno fermato nel binario morto italiano.

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