[15/10/2008] Parchi

Caccia, la Lac contro le proposte ("salva bracconieri") dei parlamentari del Pdl

LIVORNO. La caccia è di scena al Senato. Inizia infatti oggi e prosegue domani pomeriggio la discussione, in Commissione Territorio e Ambiente, delle proposte di legge di revisione dell’attuale legislazione sull’attività venatoria. L´iter parlamentare riguarderà ben 5 proposte di legge presentate da alcuni parlamentari del Pdl, che hanno in comune l’obiettivo di sostituire e/o stravolgere l´attuale legislazione sulla protezione della fauna e la disciplina della caccia in Italia (legge 157 del 1992). Già l’ordine delle priorità che viene dato ai lavori parlamentari riguardo ai temi parlamentari lascia «sconcertati» gli attivisti della Lac, la Lega abolizione caccia, ma non è solo quello, naturalmente, a suscitare il giudizio negativo sulle proposte di legge.

La Lac concentra le sue critiche su una delle cinque proposte, presentata dal senatore Valerio Carrara, destinata a diventare testo-base della discussione, sui cui verranno poi accorpati gli altri disegni di legge e la definisce «indecente e letale per il patrimonio faunistico».

Ciò che proprio non riescono a digerire alla Lac è, in particolare, quella che bollano come «deprecabile attenzione rivolta a depenalizzare alcune gravi forme di bracconaggio, oggi sanzionate penalmente». Il testo prevede infatti, tra l’altro, una serie di depenalizzazioni, riducendole a sanzioni amministrative e semplici oblazioni, di comportamenti considerati dall’attuale leggi come veri e propri reati.

«Abbattere un gabbiano, un airone o uno scoiattolo - si legge in un comunicato della Lac- si rischierebbe una sanzione amministrativa in misura ridotta di soli 200 euro, anziché una denuncia come accade oggi per l´attuale reato di uccisione di specie non cacciabili».

Stessa cosa per i reati di caccia nei parchi, o d´uccisione di orsi e stambecchi, che diverrebbero oblazionabili col patteggiamento, possibilità oggi non ammessa. Negativo il commento anche per la possibilità di allungare il periodo di caccia per ulteriori sei settimane, partendo dall´inizio di settembre e prolungandosi per buona parte del mese di febbraio.

Così come per la possibilità di cacciare gli acquatici dopo il tramonto, anche dai natanti, considerata un grave danno per il patrimonio faunistico delle nostre zone umide.
La Lac si esprime duramente anche sull´ipotesi di rendere cacciabili specie protette a livello europeo (fringuello, cormorano e peppola), nonché sulla prevista possibilità di concedere 15 giornate di nomadismo venatorio gratuito su tutto il territorio nazionale ai cacciatori di migratoria, e sulla proposta di diminuire dagli attuali 1000 a soli 200 metri la distanza di rispetto (off limits per le doppiette) dai valichi montani interessati dalle migrazioni dell´avifauna.

«C´è da augurarsi – dichiara la Lac - che almeno il Governo si esprima negativamente su queste, si spera non condivise, proposte salva-bracconieri, che paiono ritagliate su misura per i più scriteriati sparatori per blandirne il voto, e non aggiungono alcun barlume di corretta riforma nella gestione del nostro patrimonio faunistico».

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