[14/10/2008] Energia

L´Iran fa il gasdotto autarchico verso l´Europa e ha pronta la centrale nucleare

LIVORNO. A giugno il vice-ministro iraniano del petrolio e presidente della Società nazionale del gas, Reza Kazaizade, aveva annunciato che l´Iran aveva in progetto di costruire un gasdotto verso l´Europa da allacciare al progetto Nabucco, che dovrebbe aggirare la Russia attraverso Azerbaïgian, Geotgia, Turchia, Bulgaria, Romania, Ungheria, Austria e forse Germania e i cui lavori dovrebbero prendere il via nel 2010 e terminare nel 2013. Oggi arriva il contrordine, probabilmente come risposta alle sanzioni occidentali e come pegno per l´amicizia russo-iraniana cementata anche dopo il conflitto russo-georgiano.

Il direttore del dipartimento della pianificazione del ministero iraniano del petrolio, Akbar Tarkan, ha detto che «L´Iran non è per nulla legato al Nabucco. Dato che l´Unione europea ha annunciato che non ha bisogno del gas iraniano, abbiamo deciso di elaborare un nostro progetto, senza rapporti col Nabucco». Ma se l´Ue tiene il punto sulle sanzioni a Teheran, alcuni Stati membri fanno finta di nulla: secondo Tarkan «l´Austria, la Germania, la Grecia, l´Italia, la Turchia e la Svizzera hanno già fatto sapere il loro interesse per il gas iraniano. Per coprire i bisogni di questi Paesi di combustibile blu, il "gasdotto Persia" verrà costruito tra l´Iran e l´Europa».

La dichiarazione è abbastanza clamorosa, non tanto per la presenza nella lista dei possibili clienti dell´Italia, abituata ad allinearsi pubblicamente alla politica occidentale anti-iraniana e poi a fare lucrosi affari con gli ayatollah, ma per la presenza della Germania che partecipa al Gruppo dei 6 che ha imposto le sanzioni economiche all´Iran accusandolo di voler trasformare il suo programma nucleare civile in militare.

A dire il vero, a gennaio il ministro degli esteri iraniano, Manouchehr Motakki, aveva detto che «Il cantiere di un gasdotto tra l´Iran et l´Europa è da diverso tempo all´ordine del giorno della dirigenza iraniana» e che l´Iran ha il diritto di avere una propria politica gasiera indipendente «come fanno altri Paesi esportatori, tra i quali la Russia e l´Algeria».

Intanto la Repubblica Islamica, pur in mezzo ad una gravissima crisi economica interna, se la ride delle sanzioni e si dice soddisfatta di come stanno andando i lavori di costruzione della centrale nucleare di Buchehr (nella foto) grazie alla premurosa e ben retribuita assistenza della Russia. Oggi Ahmad Fayazbakhsh, direttore aggiunto dell´Organizzazione dell´energia atomica dell´Iran ha detto all´agenzia ufficiale Irna: «Siamo globalmente soddisfatti del cantiere della centrale nucleare di Buchehr, soprattutto dopo la fornitura da parte della Russia del combustibile per il reattore nucleare. Durante gli ultimi quattro anni, circa 700 specialisti iraniani, che lavorano nella centrale di Buchehr, hanno seguito una formazione in Russia. In un anno e mezzo, il livello professionale degli specialisti iraniani nella costruzione e sfruttamento dell´impianto è considerevolmente migliorato».

Il ministro degli esteri Mottaki aveva già annunciato che la centrale di Buchehr entrerà in funzione nel rimo semestre del 2009. La costruzione dell´impianto nucleare era iniziata nel 1975 sotto la dittatura dello Scià di Persia e con l´assistenza Usa, poi la rivoluzione islamica aveva bloccato tutto, e le società tedesche che lavoravano al progetto erano fuggite di fronte all´embargo Usa sulla fornitura di tecnologie di alto livello a Teheran. Il loro posto era stato preso nel 1995 dalla russa e Zarubezhatomenergostroy e la Russia si è impegnata a fornire un reattore VVER-1000, un affare da un miliardo di dollari. La costruzione della centrale è ripartita nel 1999 ed è stata interrotta varie volte a causa delle crisi politiche intorno al nucleare iraniano. A gennaio di quest´anno la Russia ha fornito alla centrale iraniana combustibile nucleare, quindi tutto è pronto per partire dopo gli ultimi lavori che l´impresa di costruzioni nucleari russa Atomstroïexport prevede di terminare tra dicembre e febbraio.

Tutto normale, se non fosse che anche la Russia fa parte di quel Gruppo dei 6 che ha voluto le sanzioni contro il nucleare iraniano...

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