[13/10/2008] Comunicati

Crisi, neanche la ricetta toscana ha il perno nella sostenibilità

LIVORNO. «La Regione Toscana reagisce alla crisi finanziaria internazionale. Vogliamo sostenere con forza l’economia, le imprese e le famiglie toscane, nonostante la situazione di turbolenza e tenendo conto dei limiti dei nostri poteri. L´obiettivo principale è quello di attrarre nuovi investimenti, accelerare la disponibilità dei finanziamenti e degli incentivi, garantire a famiglie e imprese l’accesso al credito in modo da ridurre gli impatti negativi e sostenere lo sviluppo».

E´ quanto dichiarato da Claudio Martini (Nella foto), presidente della Regione Toscana, a conclusione della riunione programmatica della Giunta regionale che si è svolta oggi a Livorno presso il Museo di Storia Naturale del Mediterraneo.

Ma purtroppo se è vero che il governo italiano sta mettendo in atto politiche diametralmente opposte a quelle che servirebbero, puntando cioé ad abbassare gli obiettivi europei del 20-20-20, anche da parte della Regione Toscana non ci sono troppi movimenti in direzione dell´efficienza e del risparmio di energia e di materia, neppure in questi campi dove pure avrebbe la competenza per agire, e che sono indirizzati da una parte dal piano energetico regionale, dall’altra dalla nuova legge regionale sui rifiuti: che nella teoria prevede per esempio azioni di riduzione dei rifiuti ma che nella pratica non riesce a far rispettare né gli obblighi di acquisti verdi da parte delle amministrazioni pubbliche - che permetterebbe di incentivare tutto il mercato del riciclo - né dall’altra parte la Toscana riesce ad andare oltre i seppur encomiabili sforzi sulla raccolta differenziata, che però non è supportata da impianti per il trattamento e il recupero dei rifiuti, col risultato che anche territori virtuosi sul fronte della raccolta differenziata sono in realtà costretti a inviare tutto in altre regioni dotate di impianti.

«Noi vogliamo puntare – risponde Martini - su quelle che sono le eccellenze della Toscana che già abbiamo – cultura, qualità della vita, formazione, ricerca) e su quelle che possiamo potenziare, come per esempio le infrastrutture, l’energia, lo smaltimento dei rifiuti che è un assett importante e che vogliamo evidenziare in tutte le sue fasi, dalla riduzione della produzione dei rifiuti, al riciclo fino al recupero energetico».

Per quanto riguarda invece il risparmio di energia quando nell’incontro con la stampa gli viene fatto notare ad esempio che il piano energetico proprio nella Provincia di Livorno viene umiliato dalle autorizzazioni provinciali (già 3) alla realizzazione di centrali a biomasse non da filiera corta (come previsto nel piano) ma alimentate con l’insostenibile -dal punto di vista ambientale- olio di palma del sud est asiatico, Martini deve ammettere che «purtroppo stiamo parlando di un piano e non di una legge, ma si tratta di un piano che sarà implementato e che in futuro diventerà una norma».

«Condivido assolutamente la necessità di insistere sul risparmio e l’efficienza energetica - risponde poi il presidente della Toscana – e infatti il nostro impegno sulle rinnovabili è fortissimo, per esempio stiamo pensando a un vasto piano per ricoprire di pannelli fotovoltaici gli edifici pubblici e addirittura tra le imprese che vorremmo far insediare nel nostro territorio ci sono i produttori di pannelli fotovoltaici. Vorrei ricordare però che in campo energetico non abbiamo il potere che abbiamo in altri campi come la sanità e l’agricoltura, sulle scelte energetiche siamo coinvolti in modo più marginale».

Sempre per quanto riguarda le tematiche energetiche il presidente Martini ha avuto l’opportunità di spiegare esattamente il ruolo della commissione internazionale di esperti nominati dalla Regione per verificare la sicurezza del progetto del rigassificatore off shore di Livorno.

«Non è vero che la commissione è sparita – ha detto Martini – noi la teniamo costantemente ´in ginnastica´ aggiornandola su tutte le novità, ma il suo compito entrerà in funzione soltanto quando la Olt fornirà il documento finale sulla sicurezza. Lo so che può apparire un po’ bizantino, ma la Olt ha l’autorizzazione a costruire, e infatti i lavori sono iniziati, ma non ad esercitare l’attività: una volta predisposto questo piano la commissione di esperti internazionali fornirà le sue deduzioni che permetteranno alla Regione di sedersi – in modo preparato e consapevole - al tavolo della commissione nazionale presieduta dal ministero dell’ambiente che dovrà autorizzare o meno l’attività del rigassificatore. Così stanno i termini, poi non c’è bisogno di ripetere che noi saremmo favorevoli alla realizzazione dell’impianto che potrebbe consentire anche qualche riconversione di altri impianti che oggi vanno a olio combustibile (il riferimento è alla centrale dell’Enel, che però finora non si è mai mostrata troppo accondiscendente a farlo e né del resto tale riconversione è stata mai introdotta in alcun accordo formale con le istituzioni locali, ndr)».

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