[06/10/2008] Aria

Particolato atmosferico: le agenzie ambientali a convegno

FIRENZE. Oggi le agenzie per la tutela dell’ambiente saranno impegnate nella tavola rotonda “Il sistema agenziale e le problematiche connesse alla nuova normativa in materia di qualità dell’aria e di particolato atmosferico”. L’appuntamento si terrà a Bari ed è inserito nel “PM2008, 3° Convegno Nazionale sul Particolato Atmosferico. Il particolato atmosferico: la conoscenza per l’informazione e le strategie di intervento”. Come è ovvio le agenzie sono in prima linea nel reperire dati e verificare l’efficacia, nelle varie realtà regionali italiane, dell’applicazione di apposite misure di risanamento contenute nei Piani di qualità dell’aria, che tengono conto della normativa europea e dei relativi recepimenti nazionali. Il problema dei particolati è sicuramente complesso e le cause di produzione sono molteplici (traffico autoveicolare, impatti derivanti dalle attività industriali e portuali, fenomeni di trasporto transfrontaliere...). E’ noto che almeno nei grandi centri urbani e in prossimità di alcune aree produttive, i superamenti dei limiti di legge siano frequenti.

Le problematiche del settore non sono poche anche per alcune peculiarità di questi inquinanti: la natura stessa del particolato aerodisperso, costituito da una componente “secondaria” non riducibile in modo diretto dalle misure di risanamento contenute nei Piani di qualità dell’aria, è di per sé una criticità, come del resto la presenza di fattori emissivi non controllabili a livello locale (es. traffico autostradale). Inoltre, informano dalle agenzie ambientali, la recente normativa in materia di microinquinanti, richiedendo controlli frequenti e distribuiti di Ipa (idrocarburi policiclici aromatici) e metalli pesanti nell’aria, impone l’applicazione di metodologie di analisi di tipo “manuale”, non stabilendo una possibile equivalenza con metodi meno gravosi in termini di risorse umane e strumentali. «La situazione attuale, vede la possibile emanazione di sanzioni europee e la previsione, da parte di diverse regioni, di richieste di deroga, anch’esse di formulazione problematica per la difficoltà di definire un futuro scenario di adempimento».

L’intero appuntamento in terra pugliese (6-8 ottobre), coinvolge molte realtà del mondo scientifico: Università degli studi di Bari, Società chimica italiana, Società italiana di aerosol, Università degli studi di Lecce, Cnr Isac, Arpa Puglia, ArtiPuglia, Società italiana di fisica, Associazione italiana degli igienisti industriali, Centro Euro-Mediterraneo per i cambiamenti climatici, Società italiana di statistica, Centro Polaris, Centro Interdipertimentale "G. Scansetti" per lo Studio degli amianti e di altri particolati nocivi. Il convegno quindi è occasione di confronto tra le diverse comunità scientifiche per la definizione di una programmazione di indirizzo comune collegato alla comunità internazionale, volto al superamento delle criticità e a sostegno delle strategie di intervento e di gestione delle emergenze ambientali e sanitarie da parte dei decisori politici. L’altra interfaccia è rappresentata poi dal cittadino, a cui deve arrivare un messaggio scientifico corretto, chiaro, in cui solo mezzi d’informazione ben preparati possono fare da tramite per la diffusione.

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