[06/10/2008] Parchi

Italia Nostra e i parchi

PISA. Italia Nostra della Versilia ha presentato nella tenuta di San Rossore un convegno su ‘Il Parco, paesaggio sensibile’, al quale hanno partecipato Alberto Asor Rosa, Nicola Caracciolo, l’ex ministro dell’ambiente Ripa di Meana e molti altri esponenti della associazione oltre al presidente del parco Giancarlo Lunardi. Introdotto da Antonio delle Mura il dibattito ha spaziato, come era facile prevedere, su molti aspetti sui quali da tempo si discute non soltanto in Toscana per iniziativa della storica associazione, ma anche dei vari comitati che fanno capo allo storico romano della letteratura.

Forti le preoccupazioni per l’aggressività speculativa che mette a repentaglio - e non soltanto in Toscana - il nostro straordinario patrimonio paesaggistico e ambientale. Sulle cause e responsabilità di questo consumo sfrenato di territorio e specialmente in riferimento al contesto toscano, Asor Rosa ha rinnovato la sua critica alla regione toscana per avere concesso troppa briglia sciolta ai comuni. Ora qui, considerando anche quanto detto poco dopo da Caracciolo sul ruolo dei parchi al quale l’associazione dovrebbe e vorrebbe dedicare maggiore attenzione, vanno ricordate almeno due cose; la prima che ‘L’Italia dei vandali’ di cui parlava Antonio Cederna nel suo famoso libro aveva il suo quartier generale a Roma – lì era infatti attendato Gengis Khan -, la seconda che l’avvio di un cambiamento avvenne proprio con la istituzione specie in Toscana – ma non solo - dei parchi regionali che potettero essere istituti – come è stato ricordato anche nel dibattito – grazie alla iniziativa dei comuni, delle province e delle regioni. Roma con la sua legge nazionale sarebbe arrivata oltre un decennio dopo. Fu dal basso, insomma, grazie anche all’impegno delle associazioni ambientaliste - e tra queste Italia Nostra - che si iniziò a voltar pagina.

E fatto non meno straordinario è che furono proprio questi parchi per la prima volta che si fecero carico di una pianificazione e gestione paesaggistica che anticipò in maniera lungimirante la Convenzione europea del paesaggio mettendo in stretta correlazione paesaggio e natura. Un aspetto questo che purtroppo è rimasto inspiegabilmente in ombra anche nelle prolungate polemiche su Monticchiello e ancor più dopo l’approvazione del nuovo Codice dei beni culturali che ha nuovamente separato paesaggio e natura nella pianificazione ambientale.

L’attenzione riservata nell’incontro di San Rossore al tema dei parchi e al preannunciato impegno nazionale della associazione fa ben sperare che ora si sappia cogliere finalmente da parte di tutti l’opportunità offerta dalla discussione sulla nuova legge regionale sulle aree protette. E’ questa una circostanza che permette alle istituzioni ma anche ai tanti comitati di fare la sua parte senza confusione di ruoli ma anche senza dannosi digrignar di denti.

L’ incontro si San Rossore da questo punto di vista fa ben sperare.

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