[01/10/2008] Comunicati

Quanti benefici dall´agroicoltura biologica? Scoprili (Bio)domenica

LIVORNO. L’agricoltura biologica consente un risparmio energetico di quasi il 50%, e una riduzione delle emissioni del 30%. E aiuta a contenere l’inflazione sui prezzi. Quindi il bio aiuta il consumatore, il produttore e il clima. E’ quanto sostengono l’Aiab (associazione italiana agricoltura biologica), Coldiretti e Legambiente che promuovono insieme anche quest’anno la Biodomenica 2008, la campagna nazionale, che domenica 5 ottobre porterà nelle piazze di tutta Italia la bontà e il gusto dei prodotti biologici. Nelle piazze dove si terranno le iniziative (prevista a Firenze a piazza Indipendenza), oltre ad acquistare e degustare, i visitatori potranno ricevere informazioni sull’apporto benefico dell’agricoltura bio nei confronti del cambiamento climatico.

«Un contributo significativo ai mutamenti climatici – ha dichiarato Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente, intervenuto stamani alla presentazione della campagna – può infatti venire dall’agricoltura sostenibile, rispettosa della biodiversità e legata ai territori di produzione, capace di contribuire alla riduzione delle emissioni derivanti da carburanti fossili e dai gas serra e di incrementare l’assorbimento di carbonio da parte delle piante e del suolo. L’agricoltura biologica, oltre a non contaminare i suoli per l’assenza di pesticidi chimici, grazie alla varietà colturale contribuisce al mantenimento dello stato di salute del territorio e richiede minori consumi d’acqua».

Una ricerca fatta negli Usa da ricercatori dell’Usda (Dipartimento d’agricoltura degli Stati Uniti), del Rodale Institute e della Cornell University rileva infatti che un campo coltivato ad agricoltura biologica trattiene fino a sei volte la quantità di carbonio per ettaro all’anno in più rispetto al campo convenzionale. Quindi facendo un bilancio energetico, un campo lavorato a bio fa risparmiare il 48,7 % del consumo di sostanza organica. Discorso simile per le emissioni di Co2 equivalente, da cui si ricava che mangiare bio riduce del 30% l’inquinamento (studio realizzato in Austria da Freyer e Weik, dell’Università di Vienna – Boku).

Ma col bio, si può contrastare anche l’erosione del potere d’acquisto, come spiega Andrea Ferrante, presidente Aiab: «Ormai la forbice di prezzo tra i prodotti convenzionali e quelli biologici si è notevolmente ridotta, tanto più se si acquista attraverso i canali alternativi alla distribuzione convenzionale. Oltretutto, essendo meno dipendente la petrolio, la produzione biologica è meno condizionata dalla dinamica dei prezzi di quest’ultimo. In prospettiva, dunque, i costi del bio manterranno una stabilità che permetterà un prezzo equo e giusto sia per il consumatore che per il produttore».

Per l’Italia, che ha ormai conquistato la leadership europea con i prodotti biologici, a questo punto «occorre introdurre al più presto il marchio del biologico italiano» ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini , un modo che consentirà ai consumatori «di fare scelte di acquisto consapevoli».

I temi della giusta agricoltura e del clima, inoltre, che ci mettono di fronte anche alle nostre responsabilità nei confronti dei paesi del Sud del mondo, che subiscono maggiormente le conseguenze ambientali delle politiche energetiche e di sviluppo dei paesi occidentali. Ed è in questo contesto che va l’adesione di AIAB, e Coldiretti alla campagna “Abitare la nostra Terra”, promossa da Legambiente, Cevi, Cospe e Cipsi con un co-finanziamento del Ministero degli Affari Esteri, che sarà uno dei temi ospitati nella Biodeomenica, con la distribuzione di materiali informativi e la presenza di una mostra tematica.


Per maggiori informazioni sul programma della Biodomenica, e sapere in quale piazza andare a conoscere i prodotti biologici del Made in Italiy, si può consultare il sito www.biodomenica.it

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