[30/09/2008] Consumo

Roma, convegno per promuovere il ruolo della bioplastica

LIVORNO. Un convegno per promuovere il ruolo della bioplastica a partire dal settore della ristorazione è previsto per domani all’area convegni della Chimica Verde Expo della Fiera di Roma nell’ambito di Zero Emission, Roma 2008, il grande evento dell’energie rinnovabili per il Mediterraneo che si terrà dall’1 al 4 ottobre. Perché dai piatti alle posate, passando per i prodotti per l’igiene personale fino agli shopper, la bioplastica può essere una alternativa per il futuro creando anche economia. Un Convegno promosso da Chimica Verde, Legambiente, Ingeo e Novamont al quale prenderanno parte i maggiori esperti del settore.

«L’obiettivo non è solo quello di promuovere le bioplastiche nel settore della ristorazione - afferma Stefano Ciafani – ma é anche quello di indirizzare le industrie italiane verso questa produzione . E’ un’occasione per recuperare i ritardi accumulati dallo stato italiano per la mancanza di regole nell’attuazione del divieto della produzione e commercializzazione di shopper in plastica previsti dalla finanziaria del 2007».

Il Mater-Bi®, la bioplastica sviluppata da Novamont, biodegradabile e compostabile è in grado di garantire resistenza e tenuta del tutto simili alle plastiche tradizionali, ma è prodotta con risorse rinnovabili di origine agricola (amido di mais e olio vegetale). Diminuisce quindi le emissioni di gas ad effetto serra, riduce il consumo di energia e di risorse non rinnovabili, completa un circolo virtuoso: le materie prime di origine agricola tornano alla terra attraverso processi di biodegradazione o compostaggio senza il rilascio di sostanze inquinanti. Avrebbe dunque un suo ruolo nel campo dei rifiuti e nella raccolta differenziata in quanto
L’Italia è uno dei Paesi al mondo leader nella produzione di questi materiali, tuttavia non vi sarebbe un uso appropriato in Italia a causa di una normativa che ancora non è indirizzata in maniera adeguata all’educazione del risparmio nella plastica.

La finanziaria 2007 prevedeva l’avvio di “un programma sperimentale a livello nazionale per la progressiva riduzione della commercializzazione dei sacchi per l’asporto merci” che non risultino biodegradabili. L’obiettivo finale era quello di arrivare a proibirne del tutto la vendita a partire dal gennaio 2010, ma nessuna linea guida e nessun decreto attuativo è stato emanato dal ministero.

«La sostituzione dei sacchetti in plastica che rappresentano uno degli elementi di maggiore inquinamento del territorio, con sacchetti prodotti con materie di origine vegetale può dare un grande contributo non solo all’ambiente, ma anche all’economia del paese dando al settore della chimica ormai minacciato dalla competizione dei mercati asiatici e indiani nuove prospettive di competitività e di sviluppo».

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