[29/09/2008] Comunicati

G77+Cina nella tempesta della globalizzazione

LIVORNO. Il segretario generale dell´Onu Ban Ki-moon è intervenuto al summit del Gruppo dei 77 e Cina che raggruppa molti Paesi in via di sviluppo, la cui presidenza di turno è affidata a Baldwin Spencer, il primo ministri di Antigua e Barbuda, dicendo che «Abbiamo ancora molto lavoro da fare prima della fine del suo mandato, e sono ansioso di continuare la nostra collaborazione».

Per Ban «L´indebolimento dell´economia mondiale, che ha preso il via dall´innalzamento dei prezzi del cibo e dell´energia, e il cambiamento climatico minacciano di far tornare indietro tutti i nostri precedenti progressi. Questo è vero soprattutto nei paesi meno sviluppati. Dati recenti indicano che il numero di persone che vivono in condizioni di estrema povertà nei paesi meno sviluppati è molto più elevato rispetto alle precedenti stime. Questo complesso sviluppo dell´emergenza rende ancora più indispensabile l´adozione di misure urgenti. La riunione di alto livello sugli Obiettivi del millennio (Mdg) per lo sviluppo mi ha rincuorato sul rinnovato impegno da parte dei paesi, sviluppati e in via di sviluppo, di assolvere i loro rispettivi impegni. Sono incoraggiato anche dal rinnovato impegno emerso dalla riunione di alto livello del 22 settembre su "Africa, le esigenze dello sviluppo". Alcune iniziative concrete e di nuove partnership sono state annunciate per accelerare i progressi».

Fin qui le note positive, che riguardano promesse già troppe volte sentite, poi il segretario dell´Onu è passato ad illustrare alla platea dei G77+Cina una situazione critica e le molte lacune da colmare lacune che devono essere colmate: «Nonostante il miglioramento della crescita economica e una migliore politica globale per l´ambiente, l´Africa nel suo complesso deve affrontare ancora molte difficili sfide dello sviluppo. Il Mdg Africa Steering Group ha identificato iniziative concrete per raggiungere gli obiettivi di sviluppo in Africa. Il loro rapporto ha concrete raccomandazioni che, se pienamente attuate, produrranno notevoli progressi. Nei prossimi 7 anni per raggiungere gli obiettivi dei Mdg il mondo non può permettersi di risparmiare alcuno sforzo. Consolidare la global partnership per lo sviluppo che sono gli 8 Mdg è particolarmente importante. Questo indirizzerà i progressi in materia di aiuto, accesso alle nuove tecnologie ed ai farmaci essenziali a prezzi accessibili, la cui attuazione è molto in ritardo. Vorrei rinnovare il mio appello agli Stati membri a concludere rapidamente i colloqui del ciclo di Doha, della World trade organization. Un Doha round pro-sviluppo sarebbe un forte catalizzatore per l´integrazione dei Paesi in via di sviluppo l´economia internazionale. Ma dopo sette anni di colloqui, non c´è ancora alcun accordo. Questo equivale al più significativo deficit di attuazione nel settore del commercio.

Faccio appello agli Stati membri a raddoppiare gli sforzi per concludere un vero e proprio "developmental round" che concentri sul miglioramento della vita dei più poveri, soprattutto nel settore agricolo. In questi tempi turbolenti, è più che mai necessario agire. Dobbiamo utilizzare la prossima revisione del Monterrey Consensus per rinnovare gli impegni di finanziamento per lo sviluppo. Abbiamo un accordo su nuovi modi per produrre risorse finanziarie interne ed esterne. Dobbiamo far rivivere lo spirito di Monterrey, uno spirito di vero partenariato tra Paesi sviluppati e Paesi in via di sviluppo». Uno spirito che sembra più un fantasma che ormai viene evocato in tutti i tavoli internazionali, compreso il G8, per poi tornare nel limbo dei buoni propositi che impallidisce tra le fiamme di una crisi che fa tremare ricchi e poveri di brividi ben diversi.

Non a caso la riunione del G77+Cina è incentrata sulla cooperazione sud-sud, sulla cooperazione tra i Paesi in via di sviluppo come strumento fondamentale per attirare commercio e investimenti, magari dai Paesi in rapida crescita che, come India, Cina, Brasile e Sudafrica, già svolgono il ruolo di potenze economiche globali e regionali.

Ban Ki-moon ha ricordato anche i casi di imprese del nord che investono al sud e di grandi imprese del nord del mondo che sono diventate del sud: Molti di noi sono cresciuti pensando a Land Rover e Jaguar come i veicoli a motore britannici Ma oggi, sia Land Rover che Jaguar, fanno parte dell´indiana Tata Motors. Questa è la testimonianza del know-how tecnologico e della forza finanziaria che ora esiste nel Sud. Attraverso la cooperazione in settori come la produzione e il trasferimento di tecnologia, i paesi del sud possono trarre grandi benefici gli uni dagli altri». Una visione molto ottimistica ed edulcorata di una realtà che ha un nome, globalizzazione, e che proprio in India vede i poveri sempre più insofferenti alle imprese delle grandi multinazionali.

Comunque Ban ha detto che si impegnerà «a rafforzare il sostegno delle Nazioni Unite per la cooperazione Sud-Sud. Le cause che sono care al Gruppo dei 77 e Cina sono le questioni su cui siamo determinati ad andare avanti. Vogliamo inoltre proseguire negli sforzi per rafforzare la coerenza del lavoro dell´Onu. Il nostro obiettivo è quello di essere insieme più efficienti ed efficaci».

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