[25/09/2008] Parchi

Dopo l´ippovia di Livorno la via dei Cavalleggeri della Toscana?

LIVORNO. E´ molto soddisfatto Mario Lupi capogruppo dei Verdi in Regione Toscana e membro dell’Ufficio di presidenza dell’Associazione europea delle vie Francigene. Perché, come ha spiegato, «Ho avuto l’onore di avviare il progetto "Ippovia della Provincia di Livorno" nell’ambito del programma "Ippovie del Mediterraneo" con Sardegna e Corsica quali partner» e «oggi ho la soddisfazione di veder il compimento del progetto che vede la realizzazione di una ippovia, una vera e propria dorsale di circa 220 Km che collega la provincia di Livorno con quelle di Pisa a nord e con quella di Grosseto a sud».

«Ma vogliamo andare – ha aggiunto - oltre e rilancio un ambizioso progetto, quello della Via dei Cavalleggeri, una "green way" rivisitata e attualizzata che collega tutte le torri di avvistamento costiere e che partendo dalla Maremma attraversando i Parchi Regionali di Maremma, di San Rossore e delle Alpi Apuane si ricongiunge sulla Via Francigena in Lunigiana: insomma un progetto , il primo progetto di ippovia a livello e di rilevanza Europea, la più lunga ippovia d`Europa».

Si vuole ripristinare il percorso del sistema difensivo costiero del Granducato di Toscana che era costituito da torri, forti,"casette" per il ricovero dei cavalieri, collegati tra loro e con i centri urbani fortificati presenti lungo la costa, dalla via dei cavalleggeri. Lupi ricorda che «Alla metà del XIX secolo lungo la costa della Toscana, erano presenti oltre cento edifici tra torri ,forti ,ed altre costruzioni che appartenevano al sistema difensivo costiero, escludendo le fortificazioni prettamente urbane dei centri maggiori. Questo sistema si era ampliato dopo il XVI secolo , di pari passo all’espansione del territorio granducale inglobando e rafforzando i sistemi difensivi del Principato di Piombino e dello Stato dei Presidi». La via dei cavalleggeri rappresenta un pezzo di grande storia, una strada nata per proteggere il territorio dai pericoli che venivano dal mare: pirati e corsari, malattie e contrabbando.

«Campagna, strade, villaggi, città sono il frutto della fatica, della sapienza, della cultura e del senso estetico di coloro che ci hanno preceduto - dice Lupi - Questo vale anche per la strada del Litorale con le sue strutture: il sistema difensivo costiero della Toscana. Di tale sistema oggi rimangono alcuni tratti della strada, alcune torri, dei forti e una ricca documentazione storica. Le torri, insieme a segmenti di strada sono di fronte a noi e parlano della loro storia, ma alcuni di questi potrebbero farlo ancora per poco. Ci troviamo di fronte ad un sistema che è collassato avendo perduto la sua funzione fondante. L’incuria, l’ignoranza, i "tempi" hanno fatto il resto. Ciò che rimane è comunque una risorsa culturale ma anche economica, di grande valore che non deve essere trascurata bensì recuperata, restaurata e riutilizzata a fini didattici e turistico-culturali». Secondo i Verdi «Una rete così concepita potrebbe essere promotrice di un turismo sostenibile, attento all’ambiente, alla cultura e alla storia dei luoghi. Perché non creare un percorso nella storia, lungo la costa tra Livorno e Piombino che ricucia insieme ciò che rimane della strada dei Cavalleggeri, delle torri e dei forti che la caratterizzavano?»

Intanto il comune di San Vincenzo sta recuperando la torre omonima, quello di Rosignano Marittimo restaurato la torre di Vada e la torre di Castiglioncello. «E’ un programma aperto - dice Lupi - e spero che possa essere ulteriormente sviluppato e insieme al recupero delle torri di Castiglioncello, Vada e San Vincenzo spero possano essere le prime tessere di un più ampio mosaico di studi, ricerche, interventi di restauro e riqualificazione che interessi il sistema difensivo costiero e consenta di salvaguardare le memorie e le testimonianze della loro storia anche attraverso il recupero di quelle torri che ancora si ergono di fronte al mare».

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