[25/09/2008] Energia

Energia, Formigoni contro Scajola: no a nuove centrali in Lombardia

LIVORNO. Il presidente della regione Lombardia, Roberto Formigoni, ieri ha scritto una lettera al ministro dello sviluppo economico Claudio Scajola per fargli notare che la Lombardia produce in proprio già tutta l´energia elettrica di cui ha bisogno e che le centrali termoelettriche e idroelettriche presenti sul territorio regionale sono sottoutilizzate.

Infatti, secondo i dati Terna, le centrali termoelettriche lombarde nel 2007 hanno lavorato a meno del 50% della loro producibilità teorica.
In questo modo Formigoni respinge la richiesta di attivare nuove grandi centrali, come quella proposta ad Offlaga, in provincia di Brescia, da 800 MW, o quella di Bertonico nel lodigiano che vedono l´opposizione degli enti locali e di Legambiente.

E proprio il Cigno verde plaude al niet del presidente lombardo: «Anche Formigoni sconfessa il ministro Scajola e questo - dice Edoardo Zanchini, responsabile energia di Legambiente - la dice lunga sull´opportunità, sostenuta dal ministro dello sviluppo economico di portare avanti le procedure per la realizzazione dei nuovi impianti a prescindere dal parere delle regioni e dei comuni. Ciò ovviamente vale ancor di più quando Scajola propone di realizzare 10 nuove centrali nucleari in Italia, promuovendo in maniera del tutto antiquata una fonte insicura, antieconomica e mal sopportata dai cittadini».

Per Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia, «La posizione di Formigoni rappresenta un paletto importantissimo, che dice una parola chiara sulle contestate centrali termoelettriche di Offlaga (Bs) e di Bertonico (Lo). Ma nel prendere atto della raggiunta autonomia elettrica in Lombardia dobbiamo anche, da subito, sviluppare politiche per l´efficienza energetica, la modulazione dei consumi e la produzione da fonti rinnovabili, così da rendere duraturi i risultati conseguiti e ridurre la dipendenza anche dalle importazioni di gas. Finita l´era delle grandi industrie del Nord , in un´economia sempre più basata su terziario e Piccole e medie imprese, c´è sempre meno bisogno di grandi centrali, che siano termoelettriche o nucleari. C´è invece sempre più bisogno di generazione distribuita: oggi sono le rinnovabili la vera e più moderna risposta ai bisogni elettrici della società».

Legambiente chiede di sviluppare subito politiche per la riduzione dei consumi nei settori nei quali sta aumentando la domanda: terziario e usi civili, e di puntare sullo sviluppo e la diffusione delle tecnologie legate alle rinnovabili e in particolare al fotovoltaico.

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