[18/09/2008] Comunicati

Da oggi a Malmö (Svezia) il forum sociale europeo

LIVORNO. Inizia oggi a Malmö, in Svezia il quinto Forum sociale europeo. Dopo Firenze (2002), Parigi Saint-Denis (2003), Londra (2004) e Atene (2006), tocca adesso alla cittadina svedese ospitare i circa 8000 partecipanti all´insegna dello slogan, traslato da quello ormai tradizionale, un’altra Europa è possibile, quella che guarda un po’ più lontano dei parametri di Maastricht e della Bce: l’Europa dei movimenti e delle organizzazioni sociali. Che si confronteranno sino a domenica sui temi della globalizzazione a partire dalla crisi economica in corso. Circa 850 le delegazioni di associazioni, Ong, sindacati e altre organizzazioni no global, che parteciperanno agli oltre 200 seminari, workshop, assemblee e agli oltre 400 eventi culturali previsti.
Il programma, frutto della fusione delle migliaia di proposte arrivate da organizzazioni e movimenti di tutta Europa, è stato organizzato secondo dieci assi tematici: inclusione e diritti sociali; sostenibilità, sovranità alimentare, giustizia climatica e ambientale; partecipazione e diritti delle minoranze contro l’Europa della «sicurezza»; lotta alla discriminazione e al patriarcato; diritti del lavoro, contro la precarietà e lo sfruttamento; alternative economiche di giustizia economica e sociale; democrazia nella cultura e nei mass media; diritti dei migranti e lotta al razzismo; movimenti sociali e futuro del movimento altermondialista.

Il Forum culminerà poi sabato con il tradizionale corteo pacifista che si aprirà con lo striscione “il potere ai popoli contro il capitalismo e la distruzione ambientale. Un altro mondo è possibile!” e domenica pomeriggio con l´evento conclusivo, durante
il quale verranno presentati i risultati del dibattito.

Secondo gli organizzatori, il primo tratto distintivo del Forum di Malmö rispetto alle altre edizioni, è il fitto calendario di eventi culturali, perché dice Sara Andersson, del Noc, il comitato organizzatore nordico «è un modo diverso di fare politica, che secondo noi può allargare la partecipazione anche a chi non si sente rappresentato dalle forme politiche più classiche».

Il secondo tratto distintivo è la grande partecipazione di attivisti e organizzazioni sociali dell’Europa centrale e orientale, finanziate attraverso un fondo di solidarietà che ha consentito di ottenere una presenza molto ampia. «Possiamo dire- sottolinea la Andersson- che, a parte Estonia e Lituania, non c’è un paese europeo che non abbia almeno due delegati di qualche organizzazione».

Il tema del lavoro, delle sue trasformazioni, della precarietà e dell´attacco ai diritti avrà un rilievo particolare e verrà affrontato sia nella dimensione europea che nel rapporto tra Europa e Sud del mondo. Si rifletterà anche sulla crisi dell´attuale modello di Unione europea, che è emerso particolarmente dopo l´esito negativo degli ultimi due referendum sull´allargamento dell’unione. Un seminario in particolare verrà dedicato alla democratizzazione delle istituzioni europee con il varo della Carta dell´altra Europa.
«A molti svedesi non piace l’Europa – dice Serena Andersson – perché identificano l’Europa con l’Unione europea che qui non è molto amata, perché è vista come una minaccia per il tipo di stato e di società a cui siamo abituati. Speriamo che il Forum cambi anche la percezione degli svedesi rispetto alla possibilità di costruire un’Europa che non sia solo dei governi, ma dei cittadini».

Spazio anche alle tematiche ambientali, dai mutamenti climatici al proliferare del nucleare civile e militare. Su questi temi porterà il proprio contributo anche la delegazione di Legambiente, formata da Maurizio Gubbiotti e Massimo Serafini della segreteria nazionale e Viviana Valentini del dipartimento internazionale.

Dall’Italia presente anche una delegazione dell´Arci, guidata dal suo presidente nazionale Paolo Beni, che sarà particolarmente impegnata negli incontri sul tema dell´immigrazione e del razzismo.

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