[17/09/2008] Acqua

Verso la caratterizzazione delle acque regionali

LIVORNO. C’è ancora tempo per la caratterizzazione delle acque superficiali regionali: scade il 26 settembre il termine entro il quale le regioni devono effettuare l’identificazione di fiumi, laghi, acque marino costiere e di transizione in base ai parametri stabiliti dal decreto del ministro dell’ambiente entrato in vigore il 26 agosto di questo anno. Il provvedimento inserisce nel contesto legislativo italiano il nuovo regolamento sui criteri tecnici per la caratterizzazione dei corpi idrici (tipizzazione, individuazione dei corpi idrici, analisi delle pressioni).

Specifiche caratteristiche naturali, idrodinamiche, geomorfologiche e chimico-fisiche sono le novità metodologiche introdotte dal provvedimento del ministero. Un provvedimento emanato in attuazione codice ambientale (Dlgs 152/06 così come modificato dal Dlgs 4/08) e in linea con alcuni parametri europei.

La direttiva sulle acque del 2000 è stata recepita dallo Stato italiano solo nel 2006 appunto con il Dlgs 152/06 anche se le previsioni Ue non sono state completamente attuate.

Per esempio il legislatore italiano (per il recepimento del disposto comunitario) ha previsto che l’intero territorio nazionale sia suddiviso in 7 distretti idrografici in ciascuno dei quali dovrà essere istituita un´Autorità di bacino distrettuale, che dal 30 aprile 2006 avrebbero dovuto sostituire le già esistenti Autorità di bacino.

La previsione comunque non ha ancora avuto applicazione perché un’altra normativa (articolo 1, comma 3 del Dlgs 8 novembre 2006, n. 284) ha stabilito che “Nelle more della costituzione dei distretti idrografici di cui al Titolo II della Parte terza del presente decreto e della revisione della relativa disciplina legislativa con un decreto legislativo correttivo, le Autorità di bacino [...], sono prorogate fino alla data di entrata in vigore del decreto correttivo che [...] definisca la relativa disciplina.”. E fino a tale data, “sono fatti salvi gli atti posti in essere dalle Autorità di bacino dal 30 aprile 2006”.

Nonostante le ultime revisioni del codice ambientale apportate dal Dlgs 4/08 la situazione non è cambiata perché nulla di nuovo è stato previsto in merito. Quindi sono ancora le vecchie Autorità di bacino gli organismi di gestione dei bacini idrogeografici.

Comunque sia con il nuovo decreto il legislatore italiano si adegua ai parametri europei. Cosa che forse renderà più agevole il raggiungimento degli obiettivi di qualità delle acque.

In tanto in Europa si discute sulla possibilità di una direttiva dedicata in merito alla fissazione di standard di qualità ambientale sulle sostanze prioritarie.

Secondo la proposta di direttiva entro il 2015 gli Stati membri dovranno aver raggiunto i limiti proposti per tutte le sostanze prioritarie ed entro 2025 dovranno far cessare lo scarico e l’emissione in acqua di sostanze pericolose prioritarie.

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