[13/01/2006] Rifiuti

Unieco: "Mai ritirata l´offerta"

GROSSETO. "Unieco non ha mai ritirato l’offerta presentata il 29 novembre 2005 a Syndial spa, né ha mai compiuto atti che configurassero una perdita d’interesse per l’acquisizione dell’impianto di cogenerazione di Scarlino, cosa che vale anche per le imprese pubbliche e private che erano parte del progetto".

Inizia così il durissimo comunicato con cui Unieco, esce alla scoperta sulla vicenda scarlinesse, informando poi che "in data 23 dicembre in modo per noi inopinato e senza motivazione (peraltro non dovuta ai sensi del regolamento della procedura), l’advisor ci ha formalmente comunicato che “Syndial spa ha assunto la decisione di non accettare la vostra offerta”.

Il comunicato di Unieco, partner della Provincia di Grosseto, di Sienambiente e di altri privati, prosegue spiegando che "prima di tale comunicazione, era stata nostra cura precisare alla controparte - ove ci fossero stati forniti elementi nuovi o ulteriori rispetto a quelli resi noti nell’ambito della procedura - la disponibilità a riverificare i termini economici dell’offerta".

Tale disponibilità non riguardava però la modifica della proposta contrattuale presentata, che era stata riformulata proprio per assicurare la separazione delle responsabilità patrimoniali tra venditore e acquirente, anche e soprattutto per le necessarie operazioni di bonifica.

Unieco infatti, in accordo con i partner pubblici e privati, ha introdotto modifiche contrattuali allo schema proposto dalla stessa Syndial, "finalizzate a garantire la realizzazione delle operazioni di bonifica in tempi certi, secondo le prescrizioni di un progetto di bonifica che avrebbe dovuto essere condiviso e poi autorizzato dagli enti locali competenti (progetto che ad oggi ancora non è stato presentato né reso disponibile da Eni), i cui oneri non potevano non essere posti a carico del venditore".

"Tutto questo - prosegue Unieco - in ossequio ai generali principi di legge sulla responsabilità ambientale, e in applicazione delle migliori formule contrattuali normalmente applicate, alle quali noi non intendevamo in alcun modo derogare. Infine, stante il progetto di asservire l’impianto allo smaltimento dei rifiuti della ‘area vasta’, qualunque deroga a questi principi avrebbe di fatto obbligato a trasferire al sistema tariffario, in tutto o in parte, oneri che non gli competono".

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