[09/09/2008] Trasporti

Trasporto pubblico locale, Pendolaria arriva in anticipo e parte dalla Toscana

LIVORNO. Parte dalla Toscana la mobilitazione per il trasporto pubblico locale su rotaia. Dopo una primavera ed un´estate all´insegna dei tagli strutturali, come quelli ai 16 intercity, o occasionali, come quei 32 treni - 14 a Santa Maria Novella, 6 a Borgo San Lorenzo, 8 tra Lucca, Pontedera e Pisa, 4 tra Siena Buonconvento e Pisa - previsti in orario, ma tagliati tra luglio e agosto, i pendolari toscani non nutrono certo buone speranze per l’anno nuovo e, coordinati da Legambiente Toscana, già da settembre iniziano a mobilitarsi.

Pendolaria Special, edizione toscana della campagna organizzata dall’associazione ambientalista per il trasporto ferroviario locale, ha raccolto già l´adesione di tutti i comitati dei pendolari della regione, che utilizzando anche la rete e si batteranno contro i tagli ai treni locali e per ripensare e rilanciare il trasporto pubblico locale.

Al centro della campagna infatti, una petizione per il potenziamento del trasporto pubblico locale e dei servizi su rotaia, che chiede alla Regione Toscana di attivarsi nei confronti del Governo perché si eroghino finanziamenti finalizzati al miglioramento dei treni locali e di imporre con fermezza a Trenitalia il rispetto di standard qualitativi del servizio, erogando le dovute sanzioni in caso di mancato rispetto del contratto di servizio, reinvestendo sul trasporto ferroviario i fondi da questi derivanti.

Al Governo si chiede poi di investire con decisione sul trasporto pubblico locale, specialmente su quello su rotaia, avviando una stagione di politiche miranti alla più alta incentivazione della pubblica mobilità, invertendo quindi l´ordine di priorità per gli investimenti nei trasporti (più treni, meno autostrade) che pare intenzionato ad adottare, anche dall’intervista rilasciata oggi al sole 24 ore dal Ministro Altero Matteoli.

Infine nella petizione si chiede al Parlamento di approvare nella prossima finanziaria stanziamenti specifici per l’ampliamento del parco macchine ferroviario, in modo da poter dare finalmente spazio al piano “1000 treni” (già annunciato dal governo Prodi e poi eliminato dalla finanziaria 2008) e di rinnovare nel contempo, qualora i conti economici del gestore del servizio ferroviario ne attestino la necessità, il finanziamento straordinario a Trenitalia di 330 milioni di euro previsto già dalle leggi finanziarie 2007 e 2008.

La prospettiva del mancato stanziamento in finanziaria 2009 di quei 330 milioni di fondi statali previsti per contenere le perdite di Trenitalia, rischia di veder trasferire le risorse regionali poste per l´implementazione del servizio Memorario (30 milioni di euro all´anno, ma si aggiungeranno 10 milioni di euro in più per il 2009) per la copertura del servizio più essenziale, quello che porta a garantire i treni nelle fasce di punta rinunciando però al cadenzamento orario delle corse. Un scenario che porterebbe alla perdita di quel 25% di utenza media in più conquistata proprio grazie a Memorario, che tornerebbe di nuove all’automobile.

A partire da domani quindi i circoli di Legambiente insieme ai pendolari del Mugello, a Prato Assoutenti, ad Assoutenti Quarrata, ai pendolari di Siena-Chiusi, a quelli di Capraia e Limite, al comitato pendolari Montelupo e a quello Alta Valle della Brama, ai pendolari Valle del Serchio e quelli dell´Alta Valle dell´Ombrone, al comitato pendolari Valdelsa, a quello del Valdarno e a quello di Arezzo, svolgeranno attività di informazione, volantinaggio e raccolta firme presso stazioni, mercati e supermercati e con presidi diffusi soprattutto il sabato.

Vi saranno poi iniziative specifiche per evidenziare problemi locali del trasporto pubblico, in relazione soprattutto alle linee più sacrificate, che sono molte in tutta la regione.
«Trenitalia dice che spende troppo e se nessuno coprirà le spese taglierà i treni o aumenterà il costo dei biglietti - ha dichiarato Piero Baronti, presidente di Legambiente Toscana - Ma tutti i pendolari si lamentano della cattiva condizione dei treni su cui viaggiano e della frequenza rarefatta delle corse su alcune linee. Pensare ad un aumento tariffario alle condizioni attuali di trasporto allontanerebbe ancora di più l´utenza».

«Se il trasporto pubblico non è competitivo con quello privato – continua Baronti - non si otterranno mai le tanto necessarie riduzioni dell´inquinamento da traffico, responsabile anche dei mutamenti climatici. E affinché anche i normali cittadini, e non solo gli studenti o le fasce sociali meno abbienti che non posseggono autoveicoli, scelgano il treno, la frequenza delle corse deve essere una costante».

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