[09/09/2008] Comunicati

Scuola e turismo per Gelmini pari sono: e l´istruzione morì fanciulla

LIVORNO. La rivoluzione nel sistema scolastico portata avanti a colpi di decreto dal Ministro Mariastella Gelmini (Nella foto), ha tutti i giorni qualche nuova sorpresa. L’ultimo annuncio fatto ieri all’apertura dell’anno scolastico in una scuola lombarda, di fronte a studenti dotati di grembiule e uniforme d’istituto, ha riguardato i circa 200mila insegnanti precari che non avendo più nemmeno la speranza di una cattedra nella scuola, visti i tagli in atto e quelli previsti per i prossimi anni, potranno trovare un posto nel turismo.

A fare cosa è questione secondaria evidentemente, dato che sarà materia di contrattazione con la collega Vittoria Brambilla e di accordo con gli altri ministeri competenti guidati da Renato Brunetta e da Maurizio Scacconi, sotto la supervisione di Giulio Tremonti. Ma il concetto è sempre quello che una volta entrati nella grande famiglia, quella degli insegnanti, si possa poi essere in grado di insegnare di tutto. Così per il maestro unico che si vuole reintrodurre alle scuole elementari, così per gli insegnanti a spasso, che potranno «essere impiegati nella formazione degli operatori turistici» come ha detto il sottosegretario con delega specifica Vittoria Brambilla. Cosa abbia poi da insegnare un laureato in matematica ad un maitre d’albergo, tanto per fare un esempio, è altra cosa evidentemente.

Quello che conta è far tornare i bilanci e rispettare i tagli alla scuola pubblica previsto in finanziaria.
«Abbiamo approvato una Finanziaria che prevede risparmi ingenti nella scuola intorno ai 7 miliardi di euro - ha dichiarato il ministro Gelmini - e il 30% dei risparmi che realizzeremo con la finanziaria - frutto di una serie di misure come l´accorpamento di alcune classi e il riordino dell´archetipo organizzativo scolastico - verranno reinvestiti nella scuola».

Ma se non è chiaro come verranno reinvestiti questi risparmi (che sembrano destinati in parte all’edilizia scolastica) altrettanto non lo è come verranno ricollocati gli insegnanti che rimarranno disoccupati quando l´introduzione per decreto dal prossimo anno scolastico del maestro unico porterà alla cancellazione di 87 mila cattedre. Che andranno ad aggiungersi ai precari rimasti a casa già da quest’anno. Una parte saranno reimpiegati nel tempo pieno, ha rassicurato il ministro, e gli altri? A fare guide turistiche?

Non certo in maniera automatica, si è apprestata a dichiarare il sottosegretario con delega al Turismo, Michela Vittoria Brambilla: «Abbiamo un progetto che vede da una parte lo Stato che ha delle esigenze di formazione molto sentite, e dall´altra un certo numero di professionisti che a questa esigenza potrebbero dare risposta» ma non ci sarà nessun «travaso automatico». E passa la palla ad altro collega, in questo caso il ministro dei Beni culturali: «anche il suo settore potrebbe avere bisogno di personale qualificato» ha infatti aggiunto la Brambilla intervistata dalla Stampa a proposito dell´ipotesi che parte dei precari della scuola vengano assorbiti dal settore turistico.

O forse è più probabile pensare che troveranno impiego a fare ripetizioni pomeridiane (per le famiglie che potranno permetterselo) per reintegrare quello che gli studenti non riusciranno ad apprendere a scuola o negli istituti privati, che potrebbero essere sempre più in grado (per chi può) di garantire un livello d’istruzione più qualificato di quelli pubblici. Avvantaggiati dallo smantellamento in atto.

Insomma l’ennesimo annuncio shock in pieno accordo con la linea di questo governo, per cui la politica marketing è il faro. Mentre studiare, pensare e riflettere sono qualità che sembra non tenere in considerazione e se questo va a discapito della qualità culturale di un paese, pazienza. O forse meglio.

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