[05/09/2008] Consumo

Federbio sullo stop al biologico a Genova: «Banalità, falsità e ipocrisia»

come molti ho letto con stupore l’articolo comparso ieri sul quotidiano “Il Corriere della Sera” relativamente alla rinuncia all’utilizzo dei prodotti da agricoltura biologica nel servizio di ristorazione del Comune di Genova. Stupore anzitutto per la assoluta banalità e ipocrisia delle affermazioni in merito alla qualità degli alimenti biologici attribuite all’assessore competente, che scaricano su fantomatiche preferenze dei bambini evidenti problemi nella scelta dei fornitori e nella gestione del servizio.

Centinaia di migliaia di bambini tutti i giorni in Italia da anni consumano pasti prodotti con ingredienti biologici apprezzandone anche la qualità e il gusto, evidentemente serviti in maniera più consona a una ristorazione moderna di quanto non accada attualmente a Genova. Parlare di sprechi senza affrontare nel complesso il tema dell’organizzazione e della qualità del servizio è un esercizio scorretto, che dimostra al più solo lo scarso controllo dell’Amministrazione sul servizio di cui ha la responsabilità verso gli utenti e i contribuenti.

Se gli alimenti sono di qualità e conservabilità scadente è probabilmente il capitolato di fornitura adottato dal Comune che non funziona o sono i controlli sul prodotto fornito che, evidentemente, non sono adeguati. Infamare una categoria di prodotti alimentari altrimenti utilizzati e consumati senza problemi da milioni di Italiani per nascondere problemi di altra natura ci appare francamente poco corretto. Quanto poi alle preferenze alimentari dei più giovani assecondarle appieno è certamente cosa assai più facile se la scuola, nel cui ambito si svolge il servizio di ristorazione, declina in toto la sua missione educativa, di prevenzione per la salute e di modello per stili di vita sostenibili.

Ma lo stupore è anche e soprattutto per l’impegno che il Comune di Genova ha dimostrato negli anni scorsi sul fronte della promozione, invece, di una ristorazione pubblica di qualità attenta anche alla sostenibilità e al territorio, la cui migliore dimostrazione è stata l’impegno per la manifestazione “Scuola dei Sapori” presso la Fiera di Genova e la nascita in quell’ambito dell’Osservatorio nazionale sulla ristorazione. Iniziative alle quali il settore dell’agricoltura biologica ha contribuito in maniera significativa, credendo e sostenendo a tutti i livelli lo sforzo di un’Amministrazione locale che ci appariva all’avanguardia.

Paradossale, infine, che mentre con uno dei suoi ultimi atti il Governo Prodi ha approvato il Piano nazionale per gli acquisti pubblici “verdi”, nell’ambito del quale i prodotti biologici vengono espressamente citati proprio relativamente al servizio di ristorazione, un’Amministrazione di centro-sinistra scelga una strada opposta, sulla base di motivazioni del tutto pretestuose.

Siamo ovviamente consapevoli dei problemi economici e organizzativi che comporta l’introduzione degli alimenti da agricoltura biologica in un servizio di ristorazione scolastica e del momento difficile per l’economia delle Amministrazioni locali. Tuttavia l’esperienza ormai di anni di migliaia di Comuni e di importanti operatori del settore dimostra che sono problemi affrontabili e risolvibili, a patto di fare scelte adeguate e coraggiose e di condividere la soluzione dei problemi con tutti gli attori della “filiera” e del servizio e con l’utenza, ovvero le famiglie. Per questo eravamo e siamo sempre a disposizione anche del Comune di Genova come di tutte le Amministrazioni in Italia, fattivamente e lontani da approcci ideologici distanti dalla realtà, anche quando difficile, per dare il nostro contributo in positivo. Tutto, purchè ci vengano risparmiate banalità e falsità quali quelle che abbiamo dovuto leggere ieri sulle pagine del Corriere della Sera.

* Presidente Federbio

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