[05/09/2008] Consumo

AssoBio: Prodotti biologici in mensa, bugie dal Comune di Genova

BOLOGNA. In un servizio sul Corriere della Sera di ieri, l’assessore alle istituzioni scolastiche del comune di Genova smentisce che l’eliminazione dei prodotti biologici dalle mense cittadine sia dovuta a motivi economici, ma non è credibile e il quotidiano, correttamente, titola “Il comune: così si risparmia”.

La realtà delle mense di Genova è complessa: a maggio, in seguito a indagini su un giro di presunte tangenti negli appalti l’autorità giudiziaria ha emesso cinque ordini di custodia cautelare a carico di ex consiglieri comunali, del responsabile delle relazioni pubbliche, politiche e istituzionali della giunta municipale, di un ex dirigente della Regione e di un imprenditore della ristorazione.

Non è mancato neppure un certo turbinio negli uffici competenti. È comprensibile che l’amministrazione abbia intenzione di far tabula rasa di una situazione scottante, ma è assai meno comprensibile che tiri in ballo del tutto immotivatamente l’utilizzo di prodotti biologici (obbligatorio per legge).

E’ infondata la dichiarazione dell’assessore sullo scarso appeal estetico della frutta biologica.

Le caratteristiche qualitative dei prodotti da utilizzare in mensa sono precisate nel capitolato imposto dal Comune: se il prodotto fornito non possiede i requisiti previsti, va evidentemente contestata la singola fornitura. Se nessuna contestazione può venir sollevata, significa che il fornitore ha consegnato un prodotto del tutto conforme al capitolato d’appalto (e, se è di qualità non gradita, il Comune deve ammettere di aver elaborato un capitolato d’appalto raffazzonato).

È singolare che solo a Genova si registrino problemi sconosciuti alle altre centinaia di comuni che ogni giorno servono prodotti biologici con il gradimento di oltre un milione di bambini e relative famiglie.

L’assessore afferma che il riso biologico è più deperibile di quello derivante da trattamenti con pesticidi e sostiene, in pratica, che per evitare il rischio di sprechi dovuti a cattive conservazioni nelle mense, il comune alimenterà i bambini genovesi con riso all’insetticida.

Secondo i dati dell´Arpa, nel 2007 in Liguria il 28.6% dell´insalata analizzata presentava residui di pesticidi oltre i limiti di legge (non era cioè idonea al consumo alimentare degli adulti nè, tantomeno, dei bambini), come il 20% dei peperoni o il 12.5% delle pesche.

Uno studio dell’università di Washington ha rilevato che nelle orine di bambini che consumano frutta e verdura convenzionale sono presenti residui di pesticidi organofosforati (sostanze con effetti nocivi sul sistema nervoso), assenti in quelle dei bambini che consumano gli stessi prodotti di origine biologica. Lo studio conclude indicando che “il modo più semplice per ridurre le sostanze chimiche a carico dei bambini è far consumare loro prodotti biologici”.

Una ricerca congiunta del Department of Environmental and Occupational Health (Emory University, Georgia, USA), del Department of Environmental and Occupational Health Sciences, dell’University of Washington (Washington, USA) e del National Center for Environmental Health, Centers for Disease Control and Prevention (Georgia, USA) pubblicata nel 2006 fornisce “una dimostrazione convincente della capacità di una dieta biologica di ridurre l’esposizione dei bambini ai pesticidi e ai rischi sanitari correlati. Questa riduzione è drammatica ed immediata per gli insetticidi organofosforati malathion e chlorpyrifos. La ricerca conferma che l’assunzione alimentare è la maggior fonte di esposizione ai pesticidi per i bambini”.

Uno studio clinico condotta del Centro di alimentazione infantile per la prevenzione delle malattie dell’adulto dell’ospedale pediatrico Macedonio Melloni di Milano sullo svezzamento con prodotti biologici, conclude che “si sono dimostrati sicuri, efficaci e ben tollerati. Il divezzamento biologico ha portato ad una crescita staturo-ponderale ottimale nel primo anno di vita, con una compliance completa e senza effetti collaterali. I vantaggi che si possono ottenere nei bambini con un utilizzo regolare e costante nel tempo dei prodotti biologici sono sicuramente enormi”.

La ricerca condotta dall’Istituto Nazionale per la Dieta Mediterranea e la Nutrigenomica dell’Università Tor Vergata, pubblicata su European Review Medical Pharmacological Science dichiara che i risultati delle indagini “indicano un diverso effetto sull’organismo dei prodotti di origine biologica rispetto ai convenzionali; apportando una maggiore quantità di principi antiossidanti e migliorando lo stato infiammatorio dei consumatori, una dieta basata esclusivamente su prodotti biologici, inserita in uno stile di vita salutare, può garantire un’efficace azione antiossidante, utile per favorire una buona attività metabolica e rallentare i processi infiammatori e cronico-degenerativi”.

Se la stretta economica impone al Comune di Genova di risparmiare anche i pochi centesimi in più del costo di un pasto biologico, abbia la decenza di ammetterlo.

Ma, per favore, senza raccontar frottole su un sistema produttivo che è tra i fiori all´occhiello dell´agroalimentare italiano.

*Segretario di AssoBio (Nella foto)

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