[05/09/2008] Urbanistica

L´architettura bioclimatica italiana protagonista in Malesia

LIVORNO. In Malesia a 30 chilometri da Kuala Lumpur, nel parco residenziale di Putraja fra il centro residenziale e un lago artificiale, presto inizieranno i lavori per la realizzazione di otto torri bioclimatiche ed ecocompatibili: un complesso architettonico firmato dallo studio italiano Manfredi Nicoletti in grado di consumare circa 50% in meno di Co2 rispetto agli edifici esistenti.

Un risparmio consentito dalla valorizzazione della ventilazione naturale, delle aree verdi e dall’uso di energie alternative.

Ispirate alle forme di organismi marini le otto torri avranno altezze diverse e saranno realizzate con blocchi edilizi leggeri, di piccole dimensioni distanziati in modo da valorizzare gli spazi di collegamento fra il centro abitativo e il lago.

L’architettura bioclimatica (che si distingue dalla bioarchitettura) che si basa su un modello abitativo che soddisfa i requisiti di confort con il controllo passivo del microclima (strategia che minimizzando l’uso di impianti meccanici cerca di massimizzare l’efficienza degli scambi tra edificio e ambiente) cerca di rispondere alla necessità di ridurre i consumi energetici degli edifici Del resto una grande quantità delle emissioni dei gas inquinanti proviene dagli impianti di climatizzazione e di riscaldamento e dal settore edilizio in generale.

Il settore edilizio è infatti responsabile di oltre un terzo delle emissioni globali di anidride carbonica. Ma a tale settore è anche riconducibile quasi il 40% di tutti i rifiuti generati dall’uomo E tali rifiuti racchiudono enormi quantitativi di energia incorporata. Il calcestruzzo ad esempio, contiene – così come si legge nello State of the World 2007 – circa 817.600 Btu/t (unità termica britannica) mentre una tonnellata di acciaio ne contiene 30 milioni. Ma nonostante che l’acciaio contenga in sé più energia, il calcestruzzo rappresenta la quota più ampia di rifiuti edili.

Il calcestruzzo poi è costituito da cemento e sebbene rappresenti il 12% della miscela di calcestruzzo tipo è responsabile del 92% di energia in esso incorporata.

Tutta questa energia potrebbe essere risparmiata attraverso l’utilizzo di nuovi materiali più sostenibili e meno impattanti. Dunque attraverso la ricerca e lo sviluppo di tecnologie volte non solo al risparmio energetico dell’edifici, ma anche dei materiali magari riutillizzando i rifiuti di origine edilizia.

Anche l’utilizzo dei materiali locali come legno, pietra, argilla e materiali di origine vegetale, può tagliare i costi, creare nuovi posti di lavoro, e migliorare la salute e il benessere degli abitanti riducendo al minimo anche energia incorporata nei materiali edili.

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