[03/09/2008] Parchi

Il Parmigiano reggiano fa bene al falco cuculo e allo strillozzo

LIVORNO. Al convegno della Società italiana di ecologia, in corso in questi giorni a Parma, sono stati presentati i risultati definitivi di un progetto della Lega italiana protezione uccelli (Lipu) svoltosi negli ultimi due anni grazie a un finanziamento della regione Emilia-Romagna, delle province di Modena, di Reggio Emilia, di Parma e del Consorzio del formaggio Parmigiano-Reggiano dal quale è emersa la conferma che l´allevamento, in particolare quello legato al parmigiano, fa bene all´avifauna.

«L´erba medica e i prati stabili largamente diffusi nelle zone di produzione del formaggio Parmigiano-Reggiano contribuiscono in modo determinante a tutelare specie di uccelli selvatici in declino come Allodola, Pavoncella, Strillozzo e Falco cuculo - spiega la Lipu - Dal confronto del territorio del comprensorio del Parmigiano-Reggiano con aree di pianura esterne ad esso, è emerso come l´ambiente agricolo che caratterizza il comprensorio, formato prevalentemente da colture estensive quali le foraggere da cui si ricava il fieno per le vacche da latte (erba medica e prati stabili), risulti utile per alcune specie di uccelli tipiche degli ambienti agricoli e importanti dal punto di vista conservazionistico, classificate come Spec (Species of European Conservation Concern) e in declino a livello europeo».

Secondo i risultati del progetto, «il disciplinare di produzione del Parmigiano-Reggiano, prevedendo che l´alimento destinato alle vacche da latte consista prevalentemente in fieni locali, aiuta a mantenere alto lo standard di qualità ambientale, che in altre zone caratterizzate da agricoltura intensiva è notevolmente più degradato e povero di biodiversità. Le aree esterne al comprensorio del Parmigiano- Reggiano risultano in prevalenza caratterizzate da coltivazioni intensive di mais: in tali aree sono state riscontrate 36 specie di uccelli nidificanti contro le 48 censite nelle aree appartenenti al comprensorio».

Dallo studio Lipu viene fuori che allodole, pavoncelle, strillozzi e picchi verdi sono più abbondanti nel comprensorio, e che il falco cuculo (nella foto), un rapace migratore di grande importanza dal punto di vista conservazionistico che nidifica nel Comprensorio, predilige l´erba medica per l´attività di caccia. Insomma, lo studio confermata la grande importanza dei terreni incolti e degli elementi naturali dal paesaggio agricolo per il di una biodiversità elevata.

Patrizia Rossi, responsabile agricoltura Lipu-BirdLife Italia, spiega che «Gli uccelli sono eccezionali indicatori della qualità ambientale. Grazie a questo progetto, ora sappiamo che è possibile coniugare la produzione agricola di qualità, come il formaggio Parmigiano-Reggiano, con il mantenimento di una campagna di alto livello ambientale, in grado di sostenere specie di uccelli che sono in declino a livello europeo. Auspichiamo che altri seguano l´esempio del Consorzio del Parmigiano-Reggiano e che il mercato attivi finalmente dei meccanismi che premino i prodotti che aiutano a tutelare l´ambiente».

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