[01/09/2008] Comunicati

Ue: 58mila euro per finanziare uno studio sul trasporto degli animali

LIVORNO. Per l’anno 2008 la Commissione europea parteciperà finanziariamente a uno studio per il trasporto degli animali: l’Ue ha deciso di mettere a disposizione l’importo massimo di 58mila euro per lo studio sui tempi di viaggio e sulla densità di carico degli animali durante il trasporto. La concessione del contributo sarà disciplinata dalle norme in materia di aggiudicazione degli appalti pubblici.

La Comunità europea si è dotata non solo di una direttiva, ma anche di un programma d’azione per la protezione e il benessere degli animali per il periodo 2006-2010. Il programma ha stabilito diverse aree di intervento, in particolare l’innalzamento degli attuali standard minimi e l’introduzione di indicatori standardizzati per la protezione e il benessere degli animali. Ma per quanto riguarda il trasporto degli animali, i pareri degli esperti scientifici indicano la necessità di nuove e opportune norme sui tempi di viaggio e sulla densità di carico (spazio disponibile).

Lo studio dunque, dovrebbe fornire una valutazione di impatto e dovrebbe analizzare gli effetti di tale modifica in termini di benessere e salute degli animali, in termini di salute pubblica e sotto i profili economico, sociale, ambientale e amministrativo. Perché solo sulla base delle ricerche sarà possibile modificare i tempi di viaggio e la densità di carico.

La decisione della Commissione arriva proprio dopo la sentenza della Corte di giustizia europea chiamata in causa dallo Stato danese sull’interpretazione delle disposizioni comunitarie sul trasporto degli animali. La direttiva sulla protezione degli animali durante il trasporto punta ad armonizzare la durata del trasporto, gli intervalli di tempo nei quali gli animali devono essere nutriti ed abbeverati, i periodi di riposo e dello spazio disponibile per quanto riguarda taluni tipi di animali, eliminando al tempo stesso gli ostacoli tecnici agli scambi di animali vivi ed al buon funzionamento delle organizzazioni di mercato.

Nella sentenza la Corte di giustizia europea, però, sottolinea che la direttiva non contiene disposizioni precise in ordine all’altezza degli scompartimenti, perché si limita ad indicare che “i suini devono quanto meno potersi coricare e mantenere nella loro posizione naturale eretta”. La direttiva Ue infatti, contiene disposizioni generali sullo spazio che deve essere garantito: il legislatore comunitario non ha direttamente fissato l’altezza precisa degli scompartimenti. E non avendolo fatto la Corte riconosce agli Stati membri un margine di discrezionalità per l’applicazione della direttiva.

La sentenza della Corte e ancora prima il ricorso della Danimarca all’organo comunitario non fa altro che porre in luce il problema della mancanza di standard definiti, univoci e validi per tutta la comunità che forse potranno essere individuati e fissati grazie all’apporto dello studio sovvenzionato dalla Ue.

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