[01/09/2008] Parchi

Futuro dei Parchi, Foreste Casentinesi: il ministro Prestigiacomo venga a farci visita

Il mondo dei Parchi è al centro dell’agenda politica nazionale di queste settimane. La concretezza del problema e gli scenari che si profilano, con prese di posizione che mettono in discussione la stessa sopravvivenza di questa esperienza, hanno determinato una grande mobilitazione e il dibattito sul tema occupa tutti i maggiori mezzi di informazione nazionali. Lo scambio, talvolta serrato, ha permesso di aprire una seria discussione sul valore e le finalità dei Parchi.

Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna costa meno di due milioni di euro all’anno: quanto un calciatore di qualità media dicono alcuni, al pari di poche centinaia di metri di autostrada affermano altri.

Questo grande territorio tra Toscana e Romagna contiene il lascito di generazioni e l’area protetta oggi rappresenta la continuazione e la valorizzazione di quella tradizione. Le sue foreste millenarie sono ecosistemi incontaminati dotati di un ruolo fondamentale nel quadro del raggiungimento degli ambiziosi obiettivi del Protocollo di Kyoto. Quelle del Parco sono le terre del primo esilio di Dante, quelle che hanno dato all’agronomo Karl Siemon la possibilità di dimostrare tutto il suo talento e la sua lungimiranza. Sono anche le foreste d’elezione del grande naturalista forlivese Pietro Zangheri. Al suo genio e al suo prestigio dobbiamo l’idea di questo progetto.

Il Parco, ricco di qualità naturali, culturali e storiche straordinarie, è un´occasione in più per queste terre d’Appennino, rappresenta un baluardo per la tutela di tutte le sue caratteristiche di pregio. In questo Parco si sono sviluppate due tradizioni capitali della cultura cristiana, quelle di Camaldoli e La Verna.

Nella crisi generale del turismo in Italia (non solo in riviera ma anche fra i comuni dell’entroterra nelle nostre zone si registrano dati in flessione) i paesi del Parco sono gli unici a essere in crescita. L’ulteriore crescita potrà fungere da volano per l’economia di questi territori.

In particolar modo in questo momento, con la ricostruzione di tutti gli organi - registriamo un cambio deciso nella capacità e nella potenzialità d’interazione tra l’area protetta e le comunità locali.

Nella strada intrapresa dobbiamo continuare a lavorare per una sempre migliore sinergia tra i diversi livelli amministrativi, ma il prezioso lavoro fatto non deve in nessun modo essere perduto.

Siamo convinti non sia davvero possibile immaginare questa pregiata e antica area d’Appennino senza il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna.

Ci è pertanto particolarmente gradito invitare il Ministro e le Commissioni Ambiente di Camera e Senato a visitare il Parco, per apprezzare gli straordinari monumenti storici e ambientali che vi sono contenuti e toccare con mano la qualità del lavoro che in questo ente viene svolto.

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