[28/08/2008] Urbanistica

Terza corsia Firenze: chi doveva monitorare i lavori?

FIRENZE. La voragine della galleria del Melarancio è un disastro annunciato. Questa la denuncia che giunge da Italia Nostra, Legambiente e Lipu in merito al crollo della galleria Melarancio, a sud di Firenze, dove si sta costruendo la terza corsia autostradale. E le associazioni ambientaliste aggiungono all’episopdio di ieri tutta una serie di danni ambientali provocatoi dai lavori autostradali: «la frana di 30 metri di terreno, con il crollo di 1.000 metri cubi di terra, è in sequenza di altri danni che si sono prodotti negli anni nella costruzione della terza corsia autostradale, del bypass del Galluzzo e di quello delle Cascine del Riccio, come la frana devastante di Pozzolatico dello scorso anno, il rumore assordante per lo scavo della galleria di Poggio Secco di pochi mesi fa, la riduzione dell´acqua fino alla scomparsa totale per diversi residenti di via Volterrana a Poggio Secco, l´inquinamento delle acque della Greve a causa degli sversamenti delle betoniere e l´abbattimento di 140 cipressi storici sulla cava di Monteripaldi. Per tutti questi danni ambientali ci sono state sospensioni dei lavori da parte del Ministero dell´Ambiente, diffide da parte dei Comuni, continui esposti delle associazioni ambientaliste e addirittura il processo con condanne per i cipressi abbattuti».

E la storia pare non avere fine con questo nuovo grave episodio che, se non ha fortunatamente prodotto vittime umane, ha sicuramente causato danni irreversibili all´ambiente in una zona paesisticamente vincolata a duecento metri dalla Pieve Romanica di Sant´Alessandro a Giogoli. «Chiediamo perciò l´intervento urgente dell´Arpat, della Regione Toscana e del Ministero dell´Ambiente, per verificare le responsabilità per la mancanza di un reale monitoraggio di questa monumentale opera infrastrutturale in un territorio di così grande pregio come quello delle colline fiorentine. Chiediamo anche che sia assicurato il ripristino ambientale e paesaggistico, tutt´altro che scontato, dato che la voragine sarebbe stata ´tappata´ al momento con calcestruzzo».

Anche Unaltracittà/Unaltromondo interroga il Comune di Firenze e la Regione Toscana, ma lo fa per sapere come intenderanno gestire in sicurezza i lavori per il sottoattraversamento Tav di Firenze con il suo doppio tunnel di 7 chilometri: «Se si presenterà – spiega la consigliera Ornella De Zordo - un evento “imprevedibile ma frequente nelle gallerie” come ha dichiarato il project manager di Autostrade Alberto Baldeschi, non crollerà una porzione di collina, ma di città».

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