[28/08/2008] Consumo

Ricorso alla Corte di giustizia europea contro i nuovi limiti per i pesticidi nell´Ue

LIVORNO. Pesticide action network Europe, l´organizzazione che riunisce le associazioni europee a difesa della salute e dell´ambiente contro i pesticidi e l´Ong olandese Natuur en Mileiu ha presentato un ricorso alla Corte di giustizia europea contro la decisione dell´Ue (regolamento 149/2008) di innalzare, dal primo settembre, i limiti legali massimi ammessi per i pesticidi nei cibi, con l´intento di armonizzare i limiti di tolleranza a livello europeo. Secondo Elliott Cannell, coordinatore del Pan Europe, «L´Ue con questa legislazione ha tradito l´impegno di portare i limiti al minimo livello tecnicamente raggiungibile, previsto nel regolamento 369 sui pesticidi del 2005, ed a tutti gli effetti vincolante».

Proprio oggi un´analisi di Greenpeace e dell´associazione austriaca Global 2000 evidenzia che 700 dei limiti massimi di residui di pesticidi legalmente ammessi su frutta e verdura in Europa sono troppo alti. Lo studio esamina 170.000 limiti massimi per i pesticidi posti dalla Commissione Ue nei protocolli di sicurezza Dell´Ues. In 570 i limiti per frutta e vegetali la "acute reference dose" (Ard ) per i bambini è eccedente. Mele, pere ed uva sono particolarmente colpite. Almeno il 10% dei loro limiti è potenzialmente dannoso per la salute dei bambini. I rischi a lungo termine sono ugualmente possibili. 94 dei nuovi limiti ammessi dall´Ue superano la dose giornaliera ammissibile e quindi aumenta la possibilità di subire danni cronici come il cancro o disturbi all´apparato riproduttore ed endocrino».

Legambiente, che fa parte di Pan-Europe, nel suo "Pesticidi nel Piatto 2008" aveva già lanciato l´allarme per la presenza di multiresidui chimici sull´ortofrutta e Rina Guadagnini, una biologa del Cigno verde, spiega che «In Italia rimane ancora alta, al 47,4% la percentuale di campioni di frutta contaminati da uno o più residui chimici e molto significativi sono anche i numeri relativi alla presenza di pesticidi nei prodotti elaborati come vino e olio, con una percentuale di 18,3% dei campioni contaminati da uno o più principi attivi. Una normativa efficace e moderna dovrebbe invece considerare la questione del multiresiduo, cioè la presenza contemporanea, anche entro i limiti di legge, di più principi attivi su uno stesso prodotto. Fenomeno non abbastanza studiato e del quale non conosciamo ancora i potenziali effetti sull´organismo umano. E per questo la decisione della UE di aumentare i limiti è francamente allarmante».

Per Francesco Ferrante, responsabile agricoltura di Legambiente, «Il criterio seguito dalla Commissione europea è pericolosissimo: si è individuato il paese europeo che aveva il limite più permissivo per ogni pesticida e si è esteso questo alto livello a tutti i paesi membri. I consumatori europei adesso avranno una ben minore protezione rispetto alla loro quotidiana esposizione alimentare alle migliaia di pesticidi presenti sul mercato. E´ una logica inaccettabile: almeno i bambini dovrebbero essere sicuri quando mangiano frutta e verdura e dovrebbero poterne mangiare quanta ne vogliono. L´Ue deve rivedere questi limiti immediatamente».

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