[27/08/2008] Comunicati

Diciamo no all’accordo di pianificazione

PIMOBINO. L’accordo di pianificazione, che riunisce i temi della nautica, della portualità, dello sviluppo industriale e delle infrastrutture, così come è, noi non lo possiamo approvare. Da tempo abbiamo mostrato le nostre forti perplessità sul netto ridimensionamento del distretto della nautica e sulle localizzazioni dei nuovi porti turistici, in assenza di oggettive ragioni per poter abbandonare il progetto sulla foce del Cornia previsto dal programma della maggioranza di cui facciamo parte, senza ricevere risposta alcuna. Ridurre da 20 a 10 ettari le aree per lo sviluppo della cantieristica è davvero una perdita che non trova giustificazioni. Anche l’Assessore Regionale Conti in una intervista riconosceva che non esistono leggi regionali che impediscono il distretto della nautica sul Cornia, ma che c’è solo un atto di indirizzo che di per se, ovviamente, non può vietare nulla e che oltretutto, nella sua formulazione, non nega porti di quel tipo ed il relativo distretto. Del resto, citando quell’atto per negare il porto sul Cornia, verrebbe meno anche il porto alla Chiusa individuato dall’accordo di pianificazione perché anch’esso sulla sabbia e davvero nuovo. Abbiamo detto come non sia realizzabile un porto turistico, che deve servire anche come cartolina per valorizzare la città, confinante con un porto commerciale ed industriale come quello che si vorrebbe fare sotto Poggio Batteria o peggio ancora come quello alla Chiusa, in piena area industriale. Porti che oltretutto hanno pochi spazi retroportuali e per la viabilità sono legati alla famosa 398, lungi dal venire. Strada che avevamo capito fosse intimamente legata all’arrivo dei fanghi da Bagnoli ma che ultimamente il Sindaco, con una naturalezza che ci ha lasciato davvero spiazzati, ha nettamente smentito, come se tutte le polemiche dello scorso anno, comprese quelle sul referendum negato, non ci fossero mai state. Siamo ovviamente contenti che fanghi e strada non siano legati, ma ci chiediamo allora come mai se i fondi per la sua realizzazione oggi sono attivabili indipendentemente da Bagnoli, non lo fossero lo scorso anno quando invece ci veniva detto che per attivarli era necessario firmare quell’accordo. Guardiamo invece con grande interesse alla realizzazione del piano industriale della Lucchini, sia per gli interventi di miglioramento ambientale, sia per la realizzazione dei nuovi impianti, su tutti il Mini Mill con le prospettive di occupazione e di consolidamento dello stabilimento nella geografia di un grosso gruppo internazionale. Anche in questo caso abbiamo però constatato come su un tema di così grande rilevanza la discussione sia stata compressa in tempi ristretti malgrado da oltre un anno probabilmente si sapesse dei piani di sviluppo e delle ripercussioni sulle aree di Città Futura e del Cotone. E siccome sono però soprattutto le scelte pubbliche che non condividiamo, non possiamo come forza politica e come lista civica riformista dare il nostro appoggio a questo accordo.

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