[26/08/2008] Consumo

La guerra georgiana gela Nato e Wto

LIVORNO. Probabilmente nessuno si aspettava che la Russia facesse la faccia così dura davanti alla Nato dopo aver "liberato" l´Ossezia del sud dai georgiani. La decisione di sospendere ogni cooperazione militare con l´Alleanza atlantica ha gettato nella costernazione governi amici di Putin come quello italiano (forse il più imbarazzato in assoluto, visto che Berlusconi si era dichiaro garante della democrazia e dell´affidabilità russa) ma anche della Germania che è legata a Mosca da un cordone ombelicale inestricabile di gasdotti e affari.

Tutti si spendono per negare una nuova guerra fredda, ma la gelata è evidente ed è risalita dalla Georgia fino ai confini della Polonia, dove gli americani si preparano a piazzare il loro scudo antimissile.

I russi dicono papale papale che è la Nato ad avere bisogno di loro, a partire dall´Afghanistan sempre più mortale e per finire al turbolento Iran, in quanto al gas ed al petrolio hanno i clienti asiatici in fila e col cappello in mano, pronti a sostituire i fastidiosi occidentali, con la loro presunzione di dare lezioni di democrazia e di indipendenza dei popoli a convenienza.

Mosca alza i toni, rafforza le frontiere in previsione dell´adesione di Ucraina e Georgia alla Nato e si prepara a spostare ancora di più la sua attenzione verso sud ed est. La Nato ha un problema: senza la sterminata e nuovamente potente Russia, la lotta al terrorismo internazionale è quasi impossibile.

Ma le ricadute non sono solo geopolitiche, lo scossone russo (che pare meditato nella sua brutale chiarezza) riguarda anche l´Organizzazione mondiale del commercio (Wto), visto che la Russia ha annunciato di voler congelare le intese riguardanti alcuni prodotti.

Il negoziatore russo al Wto, Maksim Medvedkov, conferma che «Gli accordi di base restano immutati. La Russia ha firmato più di 50 accordi sull´accesso dei prodotti e più di 20 accordi sull´accesso ai servizi nel mercato russo che entreranno in vigore solo dopo l´ingresso russo nel Wto. Mosca intende congelare una decina di intese bilaterali svantaggiose concluse con partner commerciali in cambio di promesse del sostegno ai negoziati Russia-Wto. La Russia rispetta queste intese da diversi anni, mentre i suoi partner non mantengono le loro promesse. Non abbiamo pagato per il Wto senza trarne alcun profitto. Ci è stata promessa l´entrata nel Wto».

Medvedkov nega spericolatamente ogni rapporto tra la guerra georgiana e la decisione russa: «Già da un anno abbiamo informato i nostri partner delle nostre intenzioni di rivedere gli accordi. Mosca avvierà prossimamente consultazioni al riguardo con i Paesi interessati».

Ma la coincidenza tra il ritiro dei carriarmati e l´offensiva economica è troppo evidente per essere casuale e Putin e Medvedev giocano anche la carta e l´arma più importante, quella economico-energetica sul tavolo della diplomazia internazionale sparecchiato dall´avventura militare della piccola Georgia.

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