[22/08/2008] Trasporti

Conti: «Un tavolo con Governo e Fs per rilanciare i treni dei pendolari»

LIVORNO. Un tavolo di confronto tra Regioni Governo e Ferrovie dello Stato per investire sul trasporto locale, acquistando treni da utilizzare sulle linee lasciate libere dall’alta velocità. La razionalità direbbe che questo è senz’altro il modo più giusto di procedere, ma come sempre accade, fra una rotaia e l’altra c’è di mezzo il mare, che in questo caso sono i soldi. I soldi non ci sono per i tagli minacciati dalle Fs sui treni regionali e i soldi non ci sono tanto meno per il cosiddetto piano Mille treni.

Per il Sole 24 ore di oggi per scongiurare che il piano Mille treni per il trasporto pendolare si trasformi in un piano fantasma è necessario che intervengano direttamente le regioni, pagando di tasca propria, perché né lo Stato, né le ferrovie, sembrano essere in grado di trovare i finanziamenti.

In realtà ancora una volta dovrebbe essere chiaro il concetto che se le Fs devono intendersi come azienda privata, allora è naturale che il primo obiettivo del management sia il bilancio e quindi gli investimenti andranno a ricadere laddove c’è possibilità di fare profitti, come per esempio sull’alta velocità. Così come, essendo il trasporto locale un servizio pubblico, che consente di ridurre il traffico sulle strade, ridurre gli incidenti, ridurre lo smog, ridurre le spese della sanità per malattie causate dallo smog…. allora l’investimento non può che riguardare il pubblico.

«È assolutamente indispensabile un vertice al più presto – spiega l’assessore toscano ai Trasporti Riccardo Conti (Nella foto)– perché da una parte si rischia già il taglio sui servizi di trasporto locale che avverrebbe sulla quota che spetta allo Stato e che vorrebbero accollare a noi. Poi se si arriva anche a dire che le risorse per il piano mille treni le devono trovare le Regioni allora siamo proprio allo sbando».

Però da più parti si sottolinea che sarebbe proprio ora il momento di investire sulla ferrovia, sfruttando le linee lasciate vuote dall’alta velocità.
«Su questo non v’è alcun dubbio. Ora è la fase giusta per acquistare treni e per attivare servizi di metropolitana regionale. Non a caso l’obiettivo della Toscana è quello di arrivare a 500mila pendolari su rotaia, ora siamo a 250mila, ma nel 2000 erano 160mila, a dimostrazione che gli investimenti fatti, per esempio con Memorario, hanno dato i frutti sperati. Ma la Toscana ha già investito molto sulla rotaia».

L’obiettivo dei 500mila passeggeri è molto ambizioso anche se molto dipende dai tempi in cui si pensa di raggiungerlo…
«Non c’è una data fissa, l’obiettivo è l’alta capacità e il sottoattraversamento di Firenze. Se riusciamo a farla avremo fatto un ambientalismo vero, capace di sbottigliare il traffico stradale fiorentino perché tutti preferiranno usare comodissimi e veloci treni. Se invece ci contentiamo di un ambientalismo di superficie, beh, allora molto più in là dei 250mila pendolari non possiamo andarci….».

Torniamo alla situazione generale. Stato, Fs e Regioni si stanno rimpallando la questione, nessuno vuole tirar fuori un soldo.
«Per questo è importante fare un tavolo e confrontarsi, studiando anche formule innovative per esempio prendere in considerazione l’ipotesi affittare i treni dalle aziende che li producono. Del resto una soluzione va trovata: il mercato chiede treni e i treni mancano. Con il ministro Matteoli ne abbiamo già parlato ma non è solo un problema toscana, è necessario pensarci tutti insieme».

Intanto però gli stranieri si affacciano sempre più spesso al di qua delle Alpi,k guardando con interesse ad alcune tratte o a regioni intere….
«Guardi sul Riformista di ieri Innocenzo Cipolletta diceva di non aprire ai monopolisti europei perché loro il loro mercato non lo aprono. Io invece dico che al di là di quel che fanno Oltralpe il nostro mercato va aperto, con regole però precise e valide a livello europeo. Ovvero distinguendo tra servizi di mercato che fanno gola a tutti e servizi universali che rappresentano un patrimonio per la società e che devono prevedere dei corrispettivi. La concorrenza quindi deve essere non sulle singole profittevoli tratte, ma sulla gestione».

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