[20/08/2008] Parchi

Alga ostreopsis, aggiornamento dell´Arpat

LIVORNO. L’agenzia regionale di protezione ambiente ha reso noto l’aggiornamento sull’andamento della fioritura dell’Ostreopsis ovata, un’alga che anche quest’anno ha fatto parlare di sé soprattutto sul litorale ligure, per problemi arrecati alla salute dei bagnanti. L’Ostreopsis ovata è una microscopica alga unicellulare, che vive comunemente nelle acque calde dei mari tropicali, sulla superficie di alghe rosse o brune ma che, ormai da diversi anni, è presente nelle acque del Mar Mediterraneo dove ha trovato condizioni climatiche ottimali alla sua proliferazione. A partire dal 1988 si è manifestata anche in Toscana, lungo il litorale apuano e in particolare dove vi sono barriere artificiali e scogliere sia parallele che perpendicolari alla costa e le fioriture di Ostreopsis ovata sono ormai un fenomeno ben conosciuto e monitorato dal Dipartimento Arpat di Massa Carrara.

La presenza di una fioritura di questa alga, si verifica in particolari condizioni quali l’alta temperatura dell’acqua, mare calmo, forte insolazione e la tossina prodotta può essere veicolata attraverso l’aerosol. Sono queste le condizioni in cui si può avere una massiccia presenza dell’alga (concentrazione superiori a 104 cellule/litro –segnala ’Arpat) e persone presenti sulla spiaggia possono lamentare malesseri e disturbi a carico del sistema respiratorio. L’insorgenza della sintomatologia risulta rapida (due tre ore dall’esposizione) e comunque di breve durata (la regressione dei sintomi si ha in media entro 24-48 ore senza ulteriori complicazioni). Anche quest’anno, dalla metà di luglio circa, è stata evidenziata la fioritura di questa alga lungo il litorale massese, dove già da alcuni anni esso viene monitorata sia da un punto di vista ambientale che epidemiologico, dai soggetti pubblici competenti: Regione Toscana, ARPAT, ASL, Istituto Zooprofilattico Sperimentale Toscana-Lazio (IZS), Comuni.

In particolare nel 2008, con uno specifico progetto regionale, ARPAT è stata incaricata di eseguire un monitoraggio delle acque e degli organismi marini lungo tutta la costa toscana, con 20 punti di prelievo, di cui 5 nel litorale apuano (3 ricadono nel comune di Massa ed uno ciascuno nei comuni di Montignoso e Carrara), dove i controlli e le analisi (ricerca della microalga nelle acque e sulle macroalghe; stato delle biocenosi; parametri chimico-fisici) sono a maggior frequenza. Inoltre, nelle zone a più elevato rischio di insorgenza del fenomeno, l’IZS (Sede di Pisa) esegue la ricerca delle tossine negli organismi marini (mitili, ricci) e l’ASL (Servizio di Igiene e Sanità Pubblica) provvede a tenere sotto controllo l’insorgere di eventuali patologie associabili alla presenza dell’alga.

Nel report aggiornato dall’Agenzia ambientale si legge che quest’anno, nel corso del controllo del 24 luglio, nei 3 punti di campionamento del comune di Massa è stata superata la concentrazione di attenzione di 104 cellule/litro di Ostreopsis ovata e sono apparsi i primi segnali di sofferenza negli organismi marini (polpi, patelle, ricci). Nel resto della Toscana, i controlli finora effettuati hanno evidenziato una presenza dell’alga quasi sempre (tranne un campione a Marina di Pisa) ben al di sotto di tale soglia, con concentrazioni che solo raramente sono apparse significative (103 cellule/litro) e, in ogni caso, senza alcun segno evidente di alterazione degli ecosistemi marini, E’ importante segnalare - sottolinea Arpat - che in molti casi le fioriture non sono accompagnate da alcuna ripercussione di ordine sanitario e che fino ad oggi non sono stati riscontrati casi di intossicazione causati da consumo di prodotti ittici contaminati da questa microalga o dalla sua tossina.

Torna all'archivio